Il 5 marzo è l’anniversario della morte (nel 1929) del pittore e fotografo italiano (abruzzese) Francesco Paolo Michetti (1851-1929).
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Sebbene la critica non sia concorde nella sua valutazione, Michetti è senz’altro uno dei maggiori artisti dell’Ottocento italiano, cantore di personaggi, riti e costumi della sua regione, in sintonia spirituale con un altro grande abruzzese, il poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio.
La Radio italiana-EIAR (Radio Roma), nella trasmissione per l’estero in Esperanto del 18 maggio 1940, affermò al riguardo:
(traduzione):
>Abruzzo: terra di Gabriele d’Annunzio e di Francesco Paolo Michetti: terra di un popolo tenace e fiera terra di assolate spiagge adriatiche, rallegrate dalle barche con le tipiche vele multicolori, terra di abbondanti pascoli, di silenziose montagne coperte di vastissimi boschi e incoronate dalle nevi perenni.
Michetti creò, in un ex Convento riadattato, un Cenacolo artistico, frequentato dai migliori spiriti della cultura meridionale dell’epoca; tra gli altri, Gabriele D’Annunzio, il filosofo Benedetto Croce, il musicista Francesco Paolo Tosti, la scrittrice Matilde Serao. Nel silenzio e nella tranquillità del Convento, D’Annunzio scrisse “Il piacere” e “Il trionfo della morte”.
Il dipinto di Michetti “La figlia di Iorio” ispirò a D’Annunzio la tragedia omonima.
Alcune curiosità:
– Michetti era anche un abile fotografo, ed aveva l’abitudine di fotografare preventivamente le scene che intendeva dipingere; questo gli veniva rimproverato dai detrattori;
– Michetti è autore del bozzetto di un francobollo italiano emesso il 20 marzo 1906, con l’effigie di Re Vittorio Emanuele III, che il 4 aprile 1909 lo nominò Senatore del Regno;
– la tela “Il voto”, conservata nella Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, misura 7 metri di lunghezza e 2,50 di altezza.
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Immagine: quartina del francobollo italiano del 1951 per il primo centenario della nascita di Michetti, che riproduce il dipinto “La figlia di Iorio” (Pescara, Palazzo della Provincia).