Il 9 dicembre 2020 è uscito (sulla piattaforma di film in streaming Netflix, non essendo stata possibile la presentazione al cinema). il film di Sydney Sibilia “L’incredibile storia dell’isola delle Rose”, con Elio Germano e Luca Zingaretti.
La sceneggiatura è basata essenzialmente sul romanzo di Walter Veltroni del 2012 “L’isola e le rose”, di cui allego la copertina.
Nel film, l’Esperanto è menzionato due volte, a proposito della lingua ufficiale dell’isola; inoltre, il cartello d’ingresso all’isola è in Esperanto.
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Un po’ di storia
Il 25 giugno 1968 le forze di polizia italiane occuparono la piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel mare Adriatico, di fronte a Rimini, 500 m al di fuori delle acque territoriali italiane, costruita dall’ingegnere bolognese Giorgio Rosa (1925-2017), che il primo maggio 1968 era stata autoproclamata Stato indipendente con il nome in Esperanto “Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj” (Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose)
it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Rose_(micronazione)
La “Repubblica”, che si era data una lingua ufficiale (appunto l’Esperanto), un governo, una moneta, ed aveva emesso “francobolli”, non fu mai formalmente riconosciuta da alcun Paese del mondo come Stato indipendente.
La piattaforma fu parzialmente demolita dalla Marina militare italiana, con l’esplosivo, l’11-13 febbraio 1969, ma la struttura resistette, e si inabissò soltanto il successivo 26 febbraio, a seguito di una burrasca.
Allego l’immagine dell’avvenuta demolizione, tratta dalla pagina 62 di “Esperanto de UEA” 1969-4 (aprile 1969); la rivista aveva già pubblicato un ampio resoconto della vicenda (con il titolo “La nekredebla Insulo de la Rozoj” – L’incredibile Isola delle Rose) nel numero 1968-10 (ottobre 1968), pagg. 138-140, ugualmente allegate.
Segnalo che:
– a suo tempo, fu realizzato un film documentario, con sottotitoli in Esperanto, sull’Isola delle Rose (“L’isola delle Rose – La libertà fa paura” (La insulo de la Rozoj – Libereco timigas);
– sono stati pubblicati:
L’isola che non c’è, G. Bigliardi, Trad. L & V. Madella – Catalogo fotografico della mostra rievocativa dell’isola delle Rose. Bilingue italiano-esperanto. Museo Pier Maria Rossi, 2014 16 x 24 cm., 160 p.
L’isola che non c’è – Piccolo album a fumetti di Martin Mystère che racconta la storia dell’isola.
Cofanetto di 5 cartoline dedicato all’evento.
Cartoline con l’annullo dell’evento;
– a Pian di Macina, Pianoro (Bologna), via del Sasso, 2, fu inaugurata il 17 dicembre 2016 l’Associazione Culturale “INSULO DE LA ROZOJ”.
L’ISOLA DELLE ROSE
A Giorgio Rosa
Isola delle Rose, isola d’Utopia,
Isola-che-non-c’è, isola di magia,
Isola Non Trovata, Atlantide sommersa,
Isola ritrovata e subito persa:
ma i sogni non si fan saltare
con la dinamite,
i sogni posson volare,
salvare le nostre vite.
Se chi ha molto amato
va dritto in paradiso,
chi ha molto sognato
è da sempre stato inviso
alla massa benpensante
e ai Poteri oscuri:
chi sogna in Esperanto
abbatte tutti i muri
che dividono i popoli,
almeno nel suo cuore
e accoglie il viaggiatore
giunto sull’Isola
dell’umana famiglia.
Massimo Acciai
Firenze, 15 ventoso ’25 (3 marzo 2017)
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AL GIORGIO ROSA
Insulo de la rozoj, insul’ de Utopio
Insulo senekzista, insulo de magio
Atlantido submara, Insul’ en forgesuj’
Insulo retrovita kaj reperdita tuj:
sed revojn ne forŝovas
la dinamit-masivo
la revoj flugi povas
kaj savi nian vivon.
Se kiu multe amis
al paradizo iras,
kiuj revojn proklamis
kontraŭ ilin konspiras
amasoj bonpensantaj
kaj la Povoj obskuraj:
revant’ en Esperanto
faligas ĉiujn murojn
popolojn disigantajn,
almenaŭ en kor’ sia
akceptas vojaĝanton
alvenintan sur l’ Insulon
de la homa familio.
Massimo Acciai, trad. Carlo Minnaja
Padova, 3 marto 2017