Il 9 ottobre è l’anniversario della nascita (nel 1802) del linguista, scrittore, poeta e patriota Niccolò Tommaseo (1802-1874).
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Esempio unico di cosmopolitismo culturale, Tommaseo è famoso soprattutto per un “Dizionario della lingua italiana” e un “Nuovo Dizionario de’ Sinonimi della lingua italiana”, tuttora in uso, il romanzo “Fede e bellezza”, gli studi sulle culture popolari toscane, illiriche, neogreche e corse, il volume di versi “Confessioni” (una specie di risposta ai “Canti” di Giacomo Leopardi, che non sopportava per “la sua bestemmia fredda e la sventura noiosa”), e un “Commento alla Divina Commedia”.
Fu un influente patriota a Venezia (sebbene nato in Dalmazia, all’epoca asburgica ed oggi croata, Tommaseo si sentì sempre italiano); avversò l’idea dell’unione d’Italia sotto casa Savoia (coerentemente, rifiutò la nomina a Senatore del Regno d’Italia), e (sebbene profondamente cattolico), affermò la necessità della rinuncia della Chiesa cattolica al potere temporale.
Trascrivo, in italiano e in una traduzione anonima in Esperanto, parte di una sua poesia, ed allego un francobollo italiano del 1974, su bozzetto di Giuseppe Verdelocco, per il primo centenario della morte di Tommaseo, con il monumento di Francesco Barzaghi (1839-1892) eretto a Venezia nel 1882.
FOGLIA
Foglia, che lieve a la brezza cadesti
sotto i miei piedi, con mite richiamo
forse ti lagni perch’io ti calpesti.
Mentr’ eri viva sul verde tuo ramo,
passai sovente, e di te non pensai;
morta ti penso, e mi sento che t’amo.
Tu pur coll’aure, coll’ombre, co’ rai
venivi amica nell’anima mia;
con lor d’amore indistinto t’amai.
Conversa in loto ed in polvere, o pia,
per vite nuove il perpetuo concento
seguiterai della prima armonia.
Niccolò Tommaseo
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FOLI’ MALPEZA
Foli’, falinta malpeze je l’ vento,
sub pied’ mia, per milda riproĉo,
ĉar mi vin tretis, vi estas en plendo.
Dum sur branĉ’ verda vi estis en loĝo
ofte mi pasis sen pens’ al via vivo;
nun, por vi morta, jen mia amvoĉo.
En vi, iĝinta jen polvo jen ŝlimo,
per novaj vivoj la kanto konstanta
pludaŭros de l’ harmonia sublimo.
Kaj mi, vin viva en mi mem sentanta,
jen baldaŭ falos kaj l’ korpon forĵetos
al flor’, al ond’ al elektr’, al vent’ kanta.
Niccolò Tommaseo