Il 24 settembre è l’anniversario della nascita (nel 1878) della cantante italiana (romagnola) Alessandra Drudi (1878-1961),
it.wikipedia.org/wiki/Gea_della_Garisenda
conosciuta con il nome d’arte Gea della Garisenda (il nome fu scelto da Gabriele D’Annunzio, che però non tenne conto che la cantante non era emiliana, ma romagnola, e quindi non aveva niente a che vedere con le Torri di Bologna).
Gea della Garisenda è ricordata soprattutto perché l’8 settembre 1911, al Teatro Balbo di Torino, ricoperta soltanto del tricolore, lanciò l’inno patriottico “A Tripoli”, più conosciuto con il primo verso della strofa, “Tripoli bel suol d’amore”,
www.youtube.com/watch?v=yslUUVO2Rnc
su parole di Giovanni Corvetto e musica di Colombino Arona.
L’inno era in relazione con la guerra di Libia del 1911-1912, che all’epoca era nota con il nome “guerra italo-turca”, sia perché non riguardava soltanto la Libia, sia perché la Libia come Paese unitario non esisteva, ma si distinguevano Tripolitania e Cirenaica.
L’inno lascia intendere, ottimisticamente, che si sarebbe trattato di una “passeggiata militare”, e furbescamente strizza l’occhio alle gioie del “dopo”; invece, fu una guerra sanguinosissima, con episodi di ferocia d’ambo le parti, descritti da Filippo Tommaso Marinetti nelle sue cronache di guerra.
Trascrivo il testo dell’inno.
Allego:
– una foto dello sbarco a Tripoli delle truppe italiane, l’11 ottobre 1911;
– una cartolina con le Torri di Bologna (tra cui la Garisenda), utilizzata per l’annullo speciale in occasione del 24° Congresso Italiano di Esperanto (Bologna 1952).
Sai dove s’annida più florido il suol?
Sai dove sorride più magico il sol?
Sul mar che ci lega coll’Africa d’or,
la stella d’Italia ci addita un tesor.
Tripoli, bel suol d’amore, ti giunga dolce questa mia canzon,
sventoli il Tricolore sulle tue torri al rombo del cannon!
Naviga, o corazzata: benigno è il vento e dolce è la stagion.
Tripoli, terra incantata, sarà italiana al rombo del cannon.
A te, Marinaro, sia l’onda sentier;
sia guida Fortuna per te Bersaglier;
và e spera, soldato, Vittoria è colà…
Hai teco l’Italia che gridati: va!
Tripoli, bel suol d’amore, …
Al vento africano che Tripoli assal
già squillan le trombe la marcia real.
A Tripoli i turchi non regnano più:
già il nostro vessillo issato è laggiù…
Tripoli, bel suol d’amore, ….
Un bel militare voleva da me un sì per qualcosa (sapete cos’è).
Gli dissi ridendo: “Tu avrai quel che vuoi;
ma prima, birbante, va’ a Tripoli, e poi…”!
Tripoli, bel suol d’amore,…