Personaggi

Herbert Marcuse

Il 29 luglio è l’anniversario della morte (nel 1979) del filosofo e sociologo tedesco di origine ebraica, naturalizzato statunitense, Herbert Marcuse (1898-1979),

it.wikipedia.org/wiki/Herbert_Marcuse

il cui pensiero, nei tardi anni sessanta del secolo scorso, ha profondamente ispirato gli studenti in rivolta per un radicale cambiamento della società occidentale.

Rinvio alle pagine di Wikipedia, limitandomi a trascrivere, con traduzione in italiano, parte dell’articolo mandato in onda in occasione della sua morte dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma), nel quadro delle trasmissioni per l’estero in lingua Esperanto.

Immagine: la tomba di Marcuse a Berlino.


(segue traduzione in italiano)

Okaze de la morto de Marcuse, la italaj ĵurnaloj amplekse skribis pri la filozofo, klopodante interpreti la eksterordinaran sukceson de liaj teorioj.

“Il Corriere della Sera” substrekis, ke lia verko “La unudimensia homo” iĝis la evangelio de tiu generacio, kiu revis pri totala kontestado. Temis pri mesaĝo, kiu venis el Usono, nome el la fortikaĵo de la plej ekstrema kapitalismo. En tiu sezono, kiu brulegis pro la nova ideologio, la verkoj de Marcuse vendiĝadis kiel pano, eĉ pli multe ol la stri-desegnitaj gazetoj. Poste, progresiva dekadenco, kaj de kelka tempo eĉ duon-forgeso.

“La Stampa” skribis, ke la teorioj de Marcuse bruligis la tutmondajn Universitatojn. Temis pri efemera glor-momento, ĉar jam okaze de debato kun la germanaj studentoj, la filozofo povis konstati, kiom estas malfacile rajdi la ĉevalon de kontestado, kiu kuris ĉiam transen, eĉ ribelante kontraŭ tiuj, kiuj ĝin naskis; cetere, la kono, kiun li havis pri Sovetunio, igis al li neakceptebla la tiel diritan realan komunismon.

Laŭ “Il Giornale Nuovo” Marcuse estis la lasta filozofo de utopio; sed la utopio, pri kiu li profetadis, ne estis iu ideala urbo, kia tiu de liaj grandaj antaŭuloj, de Platono ĝis Fourier. Ĝi estis, male, la neado aŭ la renverso de la nuntempa urbo, de la hodiaŭa socio, en kiu, laŭ li, ĉiuj malbonoj de la mondo multobliĝis kaj akumuliĝis.

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(traduzione)

In occasione della morte di Marcuse, i giornali taliani hanno scritto molto sul filosofo, cercando di interpretare lo straordinario successo delle sue teorie.

 “Il Corriere della Sera” sotttolinea che la sua opera “One-dimensional Man” (L’uomo a una dimensione) diventò il vangelo di quella generazione che sognava una contestazione globale. Si trattava di un messaggio che veniva dagli Stati Uniti, cioè dal baluardo del più estremo capitalismo. In quella stagione, infiammata dalla nuova ideologia, le opere di Marcuse si vendevano come il pane, addiririttura più dei fumetti. Poi, una progressiva decadenza, e da qualche tempo perfino un mezzo oblio.

 “La Stampa” scrive che le teorie di Marcuse hanno appiccato il fuoco alle Università di tutto il mondo. Si è trattato di un effimero momento di gloria, perché già in occasione di un dibattito con gli studenti tedeschi il filosofo potè constatare quanto sia difficile cavalcare la contestazione, che correva sempre oltre, perfino ribellandosi a chi l’aveva generata; d’altronde, la conoscenza che aveva dell’Unione Sovietica, gli rendeva inaccettabile il cosiddetto comunismo reale.

Per “Il Giornale Nuovo”, Marcuse è stato l’ultimo filosofo di un’utopia; ma l’utopia di cui era profeta non era una città ideale, come quella dei suoi grandi predecessori, da Platono a Fourier. Era, invece, la negazione o il rovesciamento della città attuale, della società odierna, in cui tutti mali del mondo si moltiplicavano e si accumulavano.

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