Il 6 gennaio la Chiesa cattolica romana celebra la cosiddetta “Epifania del Signore” (popolarmente storpiata in Befania, Befana), cioè la Manifestazione di Dio nel neonato Bambino Gesù, in occasione dell’Adorazione dei Magi (Epifania deriva dalla parola greca “epipháneia”, che significa appunto “Manifestazione”; più esattamente, “Manifestazioni”, dato che la parola greca è un neutro plurale).
Il poeta romanesco Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863) presenta l’evento nel suo abituale modo spiritoso, non privo di allusioni; ne trascrivo il sonetto, in romanesco e nella traduzione in Esperanto.
Allego l’immagine di un particolare di un affresco del pittore romano di origine tedesca Ludovico Seitz (1848-1908), “L’Adorazione dei Magi”, nella “Cappella dei Tedeschi” della Basilica di Santa Maria di Loreto.
334. PASCUA BEFANIA (1)
Da quer paese indov’hanno er vantaggio
de frabbicà er cacavo (2) e la cannella,
fecero sti tre Ré tutto sto viaggio
appress’ar guidarello (3) de la stella.
Se portava pe Corte ogni Remmaggio (4)
cuattro somari, tre cavar (5) da sella,
du’ guardie-nobbile, (6) un buffone, un paggio,
un cameo, (7) du’ cariaggi e una barella.
Arrivati a la stalla piano piano
er ré vecchio, er ré giovene e ‘r ré moro,
aveven’oro, incenz’ (8) e mirra immano. (9)
L’incenzo ar Dio, la mirra all’omo, e l’oro
toccava a Cristo com’e ré soprano, (10)
ché li Ré già se sa, tutto pe loro!
Giuseppe Gioachino Belli
1. Epifania. 2. Cacao. 3. Guida. 4. Re Magio.
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5. Cavalli. 6. Guardie nobili. 7. Cammello. 8. Incenso. 9. In mano. 10. Sovrano.
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PASKO EPIFANIA
El tiu land’ havanta l’ avantaĝon
fabriki kaj kakaon kaj cinamon
komencis la tri Reĝoj la vojaĝon
sekvante de l’ komet’ la brilan famon.
Kiel kortegon portis ĉiu Reĝo
paĝion kaj nobelan ĉambelanon,
tri ĉevalojn kun sel’ kaj portoseĝon,
kamelon, ĉaron kaj ridigan nanon.
Atinginte la stalon en sereno
la olda reĝ’, la juna kaj l’ kolora
prezentis la donacojn kun soleno.
Incens’ al Di’, mirho por hom’ kaj ora
donac’ al Kristo, reĝo suvereno:
ĉio estas al Reĝoj plej favora!
Giuseppe Gioachino Belli,
trad.Umberto Broccatelli
(7.1.2005)