Il 31 agosto 1939, alle ore 20, ebbe luogo il cosiddetto “Incidente di Gleiwitz/ Gliwice” (in tedesco, “Unternehmen Tannenberg”; in Esperanto, “Provoko de Glivico”).
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Allo scopo di far ricadere sulla Polonia la responsabilità di quella che poi sarebbe diventata la seconda guerra mondiale, la Germania di Hitler simulò l’attacco alla stazione radio di Gleiwitz nella Slesia all’epoca tedesca (oggi Gliwice in Polonia), da parte di un gruppo di apparenti “insorti polacchi”, che in realtà erano militari tedeschi delle SS – comandati dal lituano della Prussia Orientale Alfred Naujocks – che conoscevano la lingua polacca, camuffati con uniformi polacche, e accompagnati da polacchi prelevati da campi di concentramento e vestiti con uniformi polacche (che furono uccisi subito dopo l’attacco, e i cui cadaveri furono presentati al mondo come prova dell’aggressione polacca).
Furono sparati alcuni colpi a salve contro le guardie di confine tedesche, e la stazione radio fu “occupata” dai finti polacchi, giusto il tempo per interrompere i programmi e mandare in onda comunicati anti-tedeschi (con fittizio incitamento ai polacchi “veri” a prendere le armi); dopo di che gli assalitori si allontanarono, lasciando sul terreno alcuni cadaveri di polacchi.
Immediatamente, la propaganda tedesca diffuse la notizia dell’attacco, preso a pretesto per l’invasione della Polonia, già fissata in precedenza per le 4.45 del giorno successivo, primo settembre 1939.
L’antenna della stazione radio di Gliwice (costruita nel 1935, in legno di larice, e simile in piccolo alla Tour Eiffel di Parigi) è tuttora esistente, anche se non più in funzione dal 2004. L’8 agosto 1999 fecero visita alla storica stazione radio i partecipanti al 14° Congresso Ecumenico (cattolico-evangelico) di Esperanto.
Allego p. 124 della rivista “Espero katolika” (Speranza cattolica) 1999-7/8, con un resoconto della visita e due foto.