Il 16 agosto è l’anniversario della morte precoce, a soli 42 anni (verosimilmente per abuso di farmaci e droga), del cantante, attore e musicista statunitense Elvis Aaron Presley, conosciuto come Elvis Presley o anche solo Elvis (1935-1977), soprannominato “The King”(il Re),
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uno dei principali personaggi nella musica leggera del ventesimo secolo, soprattutto (ma non solo) della musica rock: in Italia si sono ispirati a lui Adriano Celentano, Little Tony e Bobby Solo; in Francia, Johnny Hallyday.
La sua morte in circostanze non chiare ha generato un curioso fenomeno: così come in vita era oggetto di un entusiasmo isterico da pare delle folle (specie delle adolescenti), dopo la morte si diffuse la diceria che non era morto, ma era stato rapito da alieni, oppure dalla Polizia Federale USA (FBI). Ancora adesso, di tanto in tanto, si crede di “vederlo” nelle più diverse parti del mondo; ma io sono curioso in quale aspetto, tenuto conto che oggi avrebbe 84 anni, e che, sebbene lo si ricordi con una figura snella e un viso giovanile (si veda l’allegato francobollo USA), quando morì pesava 158 chili (forse, proprio quella anormale obesità è all’origine della sua morte).
Come ho già scritto in passato, tra i molti successi di Elvis Presley ci sono anche tre canzoni napoletane, due delle quali interpretate in inglese (con testi del tutto diversi da quelli originali) e a ritmo di rock:
Santa Lucia:
‘O sole mio (It’s Now or Never”)
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