Una ferita difficile da rimarginare.
Il 26 gennaio 1939, 80 anni fa, si concludeva la guerra civile di Spagna, con l’ingresso trionfale a Barcellona (Catalogna) delle truppe nazionaliste del Generale Francisco Franco,
che era stato aiutato dai legionari dell’Italia fascista e dagli aviatori della Germania nazista.
Trascrivo, con traduzione in italiano, un brano della trasmissione in Esperanto di Radio Roma (EIAR) del 30 gennaio 1939, che dette la notizia sulla base dei testi in italiano predisposti dal ministero per la Cultura Popolare; è da sottolineare che, dopo la caduta del Fascismo, dei testi originali in italiano (già per loro natura effimeri) si sono perse le tracce, e solo sopravvivono alcune (circa 800 pagine) delle traduzioni in Esperanto del periodo 1936-1942, recentemente recuperate, pazientemente scansionate, trascritte, ripulite dei refusi e indicizzate, che spero di poter pubblicare a stampa a scopo di ricerca storica.
Allego la busta di una lettera spedita ai parenti a Genova da un legionario italiano, con le indicazioni a penna “Viva España” e “Viva Franco”. Ricordo, con l’occasione, che durante la guerra civile spagnola altri italiani combatterono nel campo avversario, nelle brigate “rosse” internazionali.
(Segue traduzione in italiano)
RADIO ROMA – ESPERANTO
Roma, la 30-an de januaro 1939/ XVII
LA FALO DE BARCELLONA KAJ LA VENKO DE FRANCO.
Je la 15,15 de la 26-a de januaro, la trupoj de Franco eniris en Barcellona.
La batalo komencita en Hispanujo en julio 1936 inter Romo kaj Moskvo, inter Faŝismo kaj Bolŝevismo, estas virtuale finita per la mediteranea venko de Franco, enirinta en Barcellona.
La loĝantaro de Romo, je la unuaj sciigoj de la okupado de Barcellona, organizis grandan manifestacion en placo Venezia. La Duce sin prezentis ĉe la balkono por respondi al la saluto de la amaso kaj diris:
“La krio de via ĝojego tute prava kunfandiĝas kun tiu, kiu leviĝas el ĉiuj urboj de Hispanujo jam plene liberigita el la besteco de la ruĝuloj kaj kun tiu de la kontraŭbolŝevistoj de la tuta mondo.
La brila venko de Barcellona estas alia ĉapitro de la historio de nova Eŭropo, kiun ni estas kreantaj.
La bravegaj trupoj de Franco kaj niaj kuraĝegaj legianoj venkis ne nur la registaron de Negrin; multaj aliaj el niaj malamikoj estas nun renversitaj.
La signalparolo de la ruĝuloj estis: “No pasarán”; ni pasis kaj mi diras al vi, ke ni pasos”.
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(Traduzione):
RADIO ROMA – ESPERANTO
Roma, 30 gennaio 1939/ XVII
LA CADUTA DI BARCELLONA E LA VITTORIA DI FRANCO.
Alle 15.15 del 26 gennaio, le truppe di Franco sono entrate a Barcellona.
La battaglia cominciata in Spagna nel luglio 1936 tra Roma e Mosca, tra Fascismo e Bolscevismo, è virtualmente terminata con la vittoria mediterranea di Franco, entrato a Barcellona.
La popolazione di Roma, alle prime notizie dell’occupazione di Barcellona, ha organizzato una grande manifestazione a piazza Venezia. Il Duce si è presentato al balcone per rispondere al saluto della folla e ha detto:
“Il grido della vostra esultanza pienamente legittima si fonde con quello che sale da tutte le città della Spagna oramai completamente liberata dall’infamia dei rossi e con quello degli anti-bolscevichi di tutto il mondo.
La splendida vittoria di Barcellona è un altro capitolo della storia della nuova Europa che noi stiamo creando.
Dalle magnifiche truppe di Franco e dai nostri intrepidi legionari non è stato battuto soltanto il governo di Negrin: molti altri tra i nostri nemici mordono in questo momento la polvere.
La parola d’ordine dei rossi era questa: «No pasarán»; siamo passati e vi dico che passeremo”.