Il 14 dicembre è l’anniversario della nascita (nel 1853) dell’anarchico italiano Errico Malatesta (1853-1932)
it.wikipedia.org/wiki/Errico_Malatesta
uno dei principali teorici ed attivisti della corrente libertaria del movimento anarchico, insieme con il russo Michail Bakunin (1814-1876)
il francese Pierre-Joseph Proudhon (1809-1865)
it.wikipedia.org/wiki/Pierre-Joseph_Proudhon
e l’italiano Carlo Cafiero (1846-1892)
it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Cafiero
In un certo periodo (in particolare, il cosiddetto “biennio rosso” 1919-1920) Malatesta fu talmente popolare che fu soprannominato “il Lenin d’Italia”.
Rinvio alle pagine di Wikipedia, segnalando che:
– le sue convinzioni circa i valori fondamentali della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà (con il rifiuto della violenza) lo portarono a guardare con simpatia all’Esperanto, forse anche perché sperimentò di persona le difficoltà di intercomprensione, nei lunghi anni di esilio in vari Paesi (Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Egitto, Argentina, Uruguay, Spagna, Tunisia, USA, Cuba).
– Nel 1907, durante il primo Congresso Anarchico Internazionale ad Amsterdam nei Paesi Bassi, propose che l’Internazionale Anarchica usasse l’Esperanto come lingua di lavoro, ma la proposta non fu accolta.
– Nel 1924, in un’intervista ad Eugène Lanti nella rivista in Esperanto “Sennacieca Revuo”,
www.satesperanto.org/Duonhoron-kun-Errico-Malatesta.html
Malatesta affermò:
“Vian revuon mi legas senpene. En Londono mi lernis esperanton kaj eĉ tiam tre interesiĝis pri la movado. Eble denove mi interesiĝos pri esperanto, tial ke mi ja estas konvinkita, ke internacia lingvo estas nepre necesa por nia movado” (traduzione: Leggo senza fatica la vostra rivista. A Londra ho imparato l’esperanto, ed anzi allora mi interessai molto al movimento. Forse mi interesserò di nuovo dell’esperanto, dato che sono convinto che una lingua internazionale sia assolutamente necessaria per il nostro movimento).
– Nel 2018, è apparso lo scritto di Errico Malatesta “Anarchia”, tradotto in Esperanto (Anarkio) e curato da Carlo Minnaja; ne allego la copertina.
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