Il 25 ottobre è l’anniversario della nascita (nel 1881) del pittore e scultore spagnolo Pablo Ruiz y Picasso, conosciuto come Pablo Picasso (1881-1973)
it.wikipedia.org/wiki/Pablo_Picasso
uno dei più grandi artisti del ventesimo secolo.
Politicamente impegnato a sinistra, Picasso è particolarmente famoso per il quadro del 1937 “Guernica”, commissionato dalla Repubblica Spagnola
it.wikipedia.org/wiki/Guernica_(Picasso)
Il dipinto, rimasto all’estero per volere di Picasso durante il regime franchista, è attualmente esposto a Madrid al Museo Reina Sofia; è una forte denuncia del bombardamento a tappeto del 27 aprile 1937, durante la guerra civile spagnola, con il quale la tedesca “Legion Kondor” (Legión Cóndor)
it.wikipedia.org/wiki/Legione_Condor
e l’italiana “Aviazione legionaria” (Aviación Legionaria)
it.wikipedia.org/wiki/Aviazione_Legionaria
rasero al suolo quella cittadina basca.
Il quadro è, più in generale, una protesta contro le atrocità di qualunque guerra. A questo riguardo, segnalo un episodio che fa pensare. Il dipinto è riprodotto in un arazzo appeso al muro del corridoio davanti alla sala del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York, sicché l’arazzo viene inquadrato in secondo piano quando hanno luogo dichiarazioni ufficiali; ebbene, negli anni in cui si discuteva di un’eventuale guerra “preventiva” in Iraq, i vertici dell’ONU coprirono l’arazzo con un drappo blu, con il pretesto che il misto di neri, bianchi e grigi dava fastidio alla ripresa televisiva.
Rinvio alle pagine di Wikipedia, aggiungendo soltanto, per quello che riguarda i rapporti con l’Esperanto, che a Picasso è dedicato largo spazio in un bel libro in Esperanto del 1935 di Antal Hekler (elaborato da Antal Kampis e tradotto da Kálmán Kalocsay), intitolato “Arthistorio II” (Storia dell’arte II)
eo.wikipedia.org/wiki/Arthistorio_(libro)
Per mostrare come la storia abbia sempre (almeno) due facce, a seconda di chi la scrive e del momento in cui è scritta, trascrivo, con traduzione in italiano, un brano della trasmissione in Esperanto di Radio Roma (EIAR) del 17 ottobre 1938.
Allego il francobollo cecoslovacco del 1966 per il 30° anniversario delle “Brigate Internazionali” (rosse), che riproduce il quadro “Guernica”.
(segue traduzione in italiano)
RADIO ROMA – ESPERANTO, 17.10.1938
Reveno de la italaj legianoj el Hispanujo
Laŭ decido de Generalo Franco, la italaj legianoj, kiuj jam militis dum 18 monatoj en Hispanujo, revenos al la patrolando. Kvar italaj ŝipoj transportos ilin de Cádiz al Italujo.
Grandaj honoroj estas tributataj de la hispana popolo al la legianoj forveturontaj. Generalo Franco salutas ilin per tagordo, en kiu li diras interalie:
“En la momento, en kiu rimarkinda parto de la italaj volontuloj forlasas la hispanan landon, la hispanaj armeoj kun la popolo liveras tributon de admiro kaj de amo al tiuj-ĉi bonmeritaj kamaradoj de la imperia Italujo, kiuj dum du jaroj de malfacila lukto partoprenis al niaj venkoj, oferante netakseblan pruvon de heroeco, de sango, de persisto, de sperteco kaj de fido. Ĉi tiuj estas manifestacioj de solidareco de la itala popolo senkondiĉaj kaj neinteresataj por la nacia Hispanujo, kaj ties celo kreis ligilojn de eterna dankemo kaj de amikeco, kies profundaj radikoj kuŝas en la gloraj restaĵoj de la falintoj, kiuj en la hispana lando ripozas kaj okupas honoran lokon inter niaj karaj mortintoj”.
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(traduzione)
RADIO ROMA – ESPERANTO, 17.10.1938
Ritorno dei legionari italiani dalla Spagna
Per decisione del Generale Franco, i legionari italiani, che hanno già combattuto 18 mesi in Spagna, torneranno in patria. Quattro navi italiane li trasporteranno da Cadice in Italia.
Grandi onori sono tributati dal popolo spagnolo ai legionari in partenza. Il Generale Franco li saluta con un ordine del giorno, in cui dice tra l’altro:
“Nel momento in cui una parte considerevole dei volontari italiani lascia la terra spagnola, le forze armate spagnole insieme con il popolo danno un tributo di ammirazione e di amore a questi meritevoli camerati dell’Italia imperiale, che in due anni di difficile lotta hanno preso parte alle nostre vittorie, dando una inestimabile prova di eroismo, di sangue, di tenacia, di esperienza e di fede. Queste sono manifestazioni di solidarietà del popolo italiano incondizionate e disinteressate per la Spagna nazionale, e il loro traguardo ha creato vincoli di eterna gratitudine e amicizia, le cui profonde radici risiedono nelle gloriose spoglie dei caduti, che in terra spagnola riposano ed occupano un posto d’onore tra i nostri cari morti”.