Il 6 luglio viene celebrata la “Giornata Mondiale del Bacio” (in inglese, “Kiss Day”).
Un bacio può essere passionale come quello di Paolo e Francesca (Inferno 5, 133-136), di Catullo e Lesbia, di Clark Gable e Vivien Leigh in “Gone with the Wind” (Via col vento); può essere vivace come i “24.000 baci” di Adriano Celentano; può essere romantico come quello del “Cyrano di Bergerac” di Edmond Rostand (“Une apostrophe rose entre les mots je t’aime”- Un apostrofo rosa fra le parole “t’’amo”); ma può anche essere traditore come quello di Giuda.
Di tutto questo parlerò diffusamente in altre occasioni.
Trascrivo (con traduzione in italiano) un articolo apparso su “L’Esperanto” 1925-5, p. 77.
Allego:
– i 4 francobolli del 2015 (su bozzetto di Olimpia Zagnoli) della Repubblica di San Marino per il “Kiss Day” (Giornata del Bacio);
-il dipinto “Il bacio di Giuda” di Fernando Botero
it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Botero
Segue traduzione in italiano
Pri la kisado
Pri la kisado estas jam multe dirite, tiel ke ĉi tiu temo ja vere devus esti jam elcerpita. Sed la fakto, ke la plej multaj homoj certe ne scias, pro kio ili kisas, permesas priparoladon. Ekzistas diversaj klarigoj pri la kiso. La plej akceptebla estas tiu el la idolana tempo. La prahomo ekkonis tiame, ke nenia vivo estas plu en la korpo, kiam ĉi tiu ne eligas plu spiron. Se gehomoj interkisas sin, tiam fluas ilia spiro unu en la alian kaj iliaj animoj kuniĝas.
Tio veriĝas precipe ĉe geamantoj, kiuj deziras tute aparteni poste unu al la alia.
Sed kiom multaj estas, kiuj kisas, tamen ne volas edziĝi… Devus kuniĝi ankaŭ iliaj animoj: tiam baldaŭ ne ekzistus plu fraŭlo, aŭ neniu homo plu kisus.
La aserto, ke la kiso estas kreita de la naturo, estas plene malvera. Ĉar tiaokaze ĉiuj popoloj devus posedi la kison; sed tio ne faktas. Oni nur pensu je la Eskimoj kaj diversaj afrikaj gentoj, kiuj tute ne scias la kisarton.
Tiuj ĉi popoloj havas aliajn manierojn por esprimi siajn simpatiojn. La Negroj de Afriko kaj la Malajoj frotas kaj premas reciproke sian nazon. Krom tio ekzistas multaj aliaj manieroj esprimi sian karesemon.
Grandan rolon ludis la kiso en la mezepoko. Kiam kavaliroj venis kiel venkintoj el la turniro aŭ el batalo, ili estis rekompencitaj per kiso. La homoj jam tiam kisis kiel signo de amikeco. Multe en uzo estis ankaŭ la paca kiso, kiu pruvis en la unuaj jarcentoj de la kristana eklezio la kunecon de la kristanoj.
Eĉ en fabeloj oni aŭdas pri la kiso, per kiu iu bela princino estis liberigita de juna kavaliro el la sorĉo de magiisto.
El germana trad. J. Bernhard (“L’Esperanto” 1925-5, p. 77)
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Traduzione
Il bacio
Sul bacio si è già detto molto, tanto che questo argomento ormai dovrebbe essere esaurito. Ma il fatto che la maggioranza delle persone non sa perché si bacia consente di parlarne. Esistono diverse spiegazioni del bacio. La più accettabile è quella del tempo antico in cui l’uomo preistorico si rese conto che non c’era più vita nel corpo quando da questo non usciva più il respiro. Se due si baciano, il respiro scorre da uno all’altro e le loro anime si uniscono.
Questo è vero soprattutto tra innamorati, che desiderano poi appartenere uno all’altro.
Ma quanti sono coloro che baciano ma non vogliono sposarsi…Dovrebbero unirsi le loro anime: allora non ci sarebbero più persone singole, oppure nessuno più bacerebbe.
L’affermazione che il bacio è creato dalla natura è del tutto falsa. Perché in quel caso tutti i popoli dovrebbero avere il bacio; ma così non è. Si pensi soltanto che gli Eschimesi e diverse popolazioni africane non conoscono affatto il bacio.
Quei popoli hanno altri modi per esprimere le loro simpatie. I Neri dell’Africa e i Malesi si sfregano e si premono reciprocamente il naso. Inoltre esistono molti altri modi di esprimere il proprio affetto.
Un gran ruolo ebbe il bacio nel Medioevo. Quando i cavalieri tornavano vincitori da un torneo o da una battaglia, venivano ricompensati con un bacio. Allora si baciava in segno di amicizia. Molto in voga era anche il bacio della pace, che mostrava nei primi secoli dell’era cristiana la comunione dei cristiani.
Anche nelle favole si sente parlare del bacio, grazie al quale un cavaliere liberò una bella principessa dall’incantesimo di un mago.
Trad. dal tedesco di J. Bernhard (“L’Esperanto” 1925-5, p. 77)
Trad. in italiano di Antonio De Salvo