Il 23 agosto ricorre la nascita (nel 1868) del poeta e scrittore statunitense Edgar Lee Masters (1868-1950)
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noto soprattutto quale autore della “Spoon River Anthology” (Antologia di Spoon River),
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pubblicata in un primo tempo (29 maggio 1914-5 gennaio 1915) a puntate sul giornale Reedy’s Mirror, e poi in volume (prima edizione, con 13 epitaffi, nell’aprile 1915; seconda edizione, definitiva, con 245 brani, nel 1916).
Il poeta racconta, attraverso le iscrizioni tombali di un immaginario piccolo cimitero in collina, le vicende di un paesino altrettanto immaginario, Spoon River; in realtà, l’autore si ispirò a persone veramente esistite nelle cittadine di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield nell’Illinois, tanto che molti si sentirono offesi: infatti, i morti delle epigrafi immaginarie non avevano più nulla da perdere, e rivelavano senza ritegno le loro faccende private.
In Italia, la traduzione del libro fu vietata durante il regime fascista, sia perché veniva dagli USA, sia perché esprimeva idee libertarie e contrarie alla guerra. La prima edizione italiana, di Ferdinanda Pivano, fu pubblicata al tramonto del fascismo, il 9 marzo 1943, e con un piccolo sotterfugio per eludere la censura: fu intitolata “Antologia di S. River”, facendo credere che l’autore fosse un Santo di nome River, ma la traduttrice fu ugualmente messa in prigione.
Nell’Italia del dopoguerra, il libro diventò presto un “best seller”; ma di questo (e del successo mondiale) non si avvantaggiò l’autore, che morì in miseria.
Nella rivista “L’Esperanto” 1963-80, p. 42, sono pubblicate le versioni in Esperanto, di Anna Muretti, di due poesie, “Schroeder the fisherman” (Schroeder il pescatore, Schroeder la fiŝisto) e “Widow Mcfarlane” (La vedova Mcfarlane, Vidvino Mcfarlane).
Nel 1971, il cantautore italiano Fabrizio De André ricavò liberamente nove canzoni dall’Antologia, pubblicandole nell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, su versi di Giuseppe Bentivoglio e musica di Nicola Piovani; due di queste canzoni (“Frank Drummer – Un matto” e “Fiddler Jones – Il suonatore Jones”) sono state tradotte in Esperanto da Renato Corsetti (con i titoli “La stultulo” e “La Flutmuzikisto”), interpretate da Gianfranco Molle nel CD “La Fiŝkaptisto”, Edistudio 2007.
Trascrivo i testi in inglese, italiano ed Esperanto di “Widow Mcfarlane” (La vedova Mcfarlane, Vidvino Mcfarlane), ed allego:
- una mappa della zona intorno al fiume Spoon, dove Edgard Lee Masters collocò il suo immaginario cimitero;
- il francobollo emesso dagli USA nel 1970 in onore del poeta;
– la copertina del CD “La Fiŝkaptisto”, e la pagina interna con la canzone di Gianfranco Molle “La kanzonisto” («laŭ modelo de Antologio de Spoon River de E. L. Masters» – sul modello dell’Antologia di Spoon River di E. L. Masters).
WIDOW MCFARLANE
I was the Widow McFarlane,
weaver of carpets for all the village.
And I pity you still at the loom of life,
you who are singing to the shuttle
and lovingly watching the work of your hands,
if you reach the day of hate, of terrible truth.
For the cloth of life is woven, you know,
to a pattern hidden under the loom -
a pattern you never see!
And you weave high-hearted, singing, singing,
you guard the threads of love and friendship
for noble figures in gold and purple.
And long after other eyes can see
you have woven a moon-white strip of cloth,
you laugh in your strength, for Hope o’erlays it
with shapes of love and beauty.
The loom stops short! The pattern’s out!
You’re alone in the room! You have woven a shroud!
And hate of it lays you in it!
Edgar Lee Masters, Spoon River Anthology
LA VEDOVA MCFARLANE
Io fui la vedova McFarlane,
tessitrice di tappeti per tutto il villaggio.
E ho pietà di voi ancora al telaio della vita,
voi che cantate alla spola
e spiate amorosamente il lavoro delle vostre mani,
se giungerete al giorno dell’odio, della verità terribile.
Perché il panno della vita, vedete, è tessuto
secondo un disegno nascosto sotto la trama –
un disegno che non si può vedere!
E voi tessete lieti, cantando, cantando,
serbate i fili dell’amore e dell’amicizia
per nobili figure d’oro e di porpora.
E quando da un pezzo altri occhi hanno visto
che avete tessuto una striscia di panno bianco come la luna,
voi ridete nella vostra forza, perché la Speranza la ricopre
di forme d’amore e di bellezza.
Il telaio d’un tratto si arresta! Si scopre il disegno!
Siete soli nella stanza! Avete tessuto un sudario!
In quello vi avvolge l’odio che vi suscita!
Edgar Lee Masters, Spoon River Anthology
trad. Fernanda Pivano
VIDVINO MCFARLANE
Mi estis la vidvino Mcfarlane,
teksistino de tapiŝoj por la tuta vilaĝo.
Kaj mi kompatas vin, starantaj ankoraŭ
al la teksilo de la vivo.
Vi kantantaj ĵetante la navedon
ame zorgu pri la laboro de viaj manoj,
se vi alvenos al la tago de la malamo, de la terura vero.
Ĉar la drapo de la vivo estas teksata, vi scias,
laŭ modelo kaŝita sub la teksilo,
modelo kiun vi neniam vidas!
Kaj vi teksas kuraĝanime, kantante kantante,
vi gardas la fadenon de l’ amo kaj de l’ amikeco
por noblaj figuroj el oro kaj purpuro.
Kaj jam de longe aliaj okuloj povis ekvidi
ke vi teksis strion de drapo blanka kiel la luno.
Vi ridas en via forto, ĉar la Espero kovras ĝin
per figuroj de amo kaj beleco.
La teksilo haltas subite. La modelo svenas!
Vi estas sola en la ĉambro! Vi teksis mortotukon!
Kaj la malamo por ĝi ĵetas vin en ĝin!
Edgar Lee Masters, Spoon River Anthology,
trad. Anna Muretti (“L’Esperanto” 1963-80, p. 42)