Il 2 agosto ricorre la strage (nel 1980) alla stazione ferroviaria di Bologna
it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Bologna
eo.wikipedia.org/wiki/Masakro_de_Bolonjo
un attentato terroristico in cui rimasero uccise 85 persone ed oltre 200 furono ferite. La città reagì in modo civile, prestando immediati soccorsi e mantenendo vivo il ricordo del tragico avvenimento, che ogni anno viene commemorato con manifestazioni di piazza.
Dopo 37 anni, purtroppo, non è ancora fatta piena luce: sono stati condannati alcuni militanti di estrema destra ritenuti esecutori materiali, ma sono tuttora sconosciuti i mandanti (si è parlato della mafia, della massoneria, di servizi segreti deviati italiani e stranieri, della NATO, della Libia, dei Palestinesi).
In ricordo della strage, l’orologio della stazione di Bologna è stato lasciato fermo all’ora dell’esplosione, le 10.25; questo provoca meraviglia e apprensione nei viaggiatori ignari del motivo per cui l’orologio segna un’ora sbagliata.
Sull’accaduto, allego una breve poesia del poeta bolognese Stefano Benni, tradotta in Esperanto da Norberto Saletti, ed allego:
– una foto della stazione di Bologna dopo l’esplosione; nell’angolo superiore destro si vede chiaramente l’orologio fermo alle 10.25;
- un annullo postale del 1983 per l’anniversario dell’attentato, che presenta quello stesso orologio fermo.
FOTO DA STORIA
La città è diversa?
No, non è diversa.
Ricostruiremo
quelle stanze
nella piazza ove eravamo
foto da Storia
per cinque ore
fianco a fianco
storditi o feroci,
ripassando ci ignoreremo.
Riapriremo la radio.
Chi si buca ha detto
che forse smetterà.
Siamo più tristi
e non ce lo diciamo.
I giornali dicono
che resistiamo.
Della vita non bisogna
parlare mai.
Stefano Benni
FOTO POR HISTORIO*
Ĉu la urbo malsamas?
Ne, ne malsamas.
Ni rekonstruos
tiujn ĉambrojn
en la placo kie ni estis
foto por Historio
dum kvin horoj
unu flanke de la alia
ŝokitaj aŭ kruelaj,
repaŝante ni nin ignoros.
Ni reŝaltos radion.
Kiu uzas drogojn diris
ke eble li ĉesos.
Ni pli malĝojas
kaj tion ne konfesas.
La ĵurnaloj diras
ke ni plurezistas.
Pri la vivo oni
neniom devas paroli.
Stefano Benni, trad. Norberto Saletti
(el “La Kancerkliniko” 44/1987)
* Pri la bombo en la bolonja stacidomo, 2.8.1980