Il 12 febbraio ricorre la nascita (nel 1809) del politico statunitense Abraham Lincoln (1809-1865)
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Nato in una semplice capanna di tronchi d’albero, giunse ad essere Presidente degli Stati Uniti, ed in tale veste abolì la schiavitù. Ma la cosa più stupefacente è che Lincoln era repubblicano (come Trump), mentre il suo avversario, democratico, era sostenitore dello schiavismo; evidentemente non capisco qualcosa della storia politica statunitense.
Ma forse la spiegazione di questo apparente paradosso va cercata in due circostanze:
1- Gli Stati del sud, agricoli, utilizzavano ampiamente il lavoro degli schiavi (ad esempio, nelle famose piantagioni di cotone), mentre gli Stati del nord, industriali, non ne avevano bisogno, e quindi potevano a cuor leggero sostenere la causa dell’emancipazione degli schiavi (altrui);
2- Il contributo dei soldati afroamericani alla guerra contro gli Stati secessionisti del sud era determinante (Lincoln scrisse che “qualsiasi negro che possa essere impiegato come soldato, lascia meno da fare ai soldati bianchi”), e poiché la salvezza dell’Unione era lo scopo predominante da raggiungere, ben poteva essere concessa in cambio l’emancipazione.
Del resto, non si può dimenticare che Lincoln, sebbene sia celebrato come uno dei “Padri della Patria” ed un campione della libertà, scrisse frasi che oggi sono tornate di tragica attualità: «Non sono, e non sono mai stato, favorevole a una qualsiasi realizzazione della parità sociale e politica della razza bianca e nera; esiste una differenza fisica tra la razza bianca e nera che credo impedirà per sempre alle due razze una convivenza in termini di parità sociale e politica. E poiché esse non possono convivere in questa maniera, finché rimangono assieme ci dovrà essere la posizione superiore e inferiore, e io, al pari di chiunque altro, sono favorevole a che la posizione superiore venga assegnata alla razza bianca».
Lincoln morì assassinato, come Kennedy.
Allego la pagina 111 della rivista “Esperanto” dell’UEA 1959-6, con un articolo su Lincoln intitolato “De traba kabano al la Blanka Domo” (Da una capanna di travi alla Casa Bianca), il cui contenuto è alla base della pagina in Esperanto di Wikipedia su Lincoln. Una curiosità: sebbene sia rappresentato comunemente con la barba, Lincoln se la fece crescere soltanto negli ultimi anni di vita.
Antonio De Salvo
