Il 18 marzo è l’anniversario della nascita (nel 1842) del poeta, scrittore e drammaturgo francese Stéphane Mallarmé (1842-1898),
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uno dei maggiori poeti francesi dell’Ottocento, esponente del simbolismo e precursore del surrealismo e del futurismo, innovatore della lingua francese.
È famoso soprattutto per il poema “L’après-midi d’un faune” (Il pomeriggio di un fauno), tradotto in italiano, tra gli altri, da Giuseppe Ungaretti e Diego Valeri, e musicato da Claude Debussy (“Prélude à l’après-midi d’un faune”).
Mallarmé presenta grandi difficoltà di comprensione dell’originale e di traduzione in altre lingue, perché fa largo uso dell’omofonia, cioè parole o gruppi di parole che, alla lettura, hanno il medesimo suono ma significati diversi: questo fa sì che occorra indovinare che cosa realmente intendesse dire, e nelle traduzioni si perde gran parte dell’effetto.
Rinvio alle pagine di Wikipedia, anche per quanto riguarda le traduzioni in Esperanto, ed allego un francobollo francese del 1998 per il primo centenario della morte.