Il 4 marzo è l’anniversario della morte (nel 1852) dello scrittore Nikolaj Vasiljevič Gogol (1809-1852)
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Sulla sua nazionalità ci sono contrasti: infatti, nacque in un villaggio che all’epoca faceva parte dell’Impero russo, ma oggi è in Ucraina centrale. Era di famiglia ucraina, ma visse lungamente a San Pietroburgo, scrisse in russo e morì a Mosca.
Il bicentenario della sua nascita, nel 2009, fu quindi occasione di reciproche rivendicazioni tra Russia ed Ucraina. Addirittura si discute del suo nome, che è normalmente citato nella forma russa, ma che in ucraino è Mikola Vasiljovič Gogol.
Le sue opere più note sono la commedia “Revizor” (Il Revisore) e il romanzo “Mjórtvyje dúshi” (Anime morte), tradotte anche in Esperanto.
“Il Revisore” è stato tradotto dallo stesso Zamenhof, con il titolo “La revizoro” (corrispondente a quello russo). La versione in Esperanto fu prima pubblicata a puntate, a partire dal settembre 1906, su “La Revuo”, che si apre proprio con quest’opera), e poi apparve in volume nel 1907.
Un’altra traduzione, di Aleksander Korĵenkov, è stata pubblicata nel 2003 (in “Rusa Novelaro – Sezonoj”) con il titolo “La palto” (Il cappotto), corrispondente a quello con il quale la commedia è più nota in italiano.
Una curiosità: nel 1952, il regista italiano Alberto Lattuada trasse dalla commedia di Gogol un film, intitolato “Il cappotto”, interpretato da Renato Rascel in un ruolo insolitamente drammatico.
Allego:
– una busta filatelica sovietica del 1959 in occasione del 150° anniversario della nascita dello scrittore (l’annullo è del villaggio natale; da notare che l’iniziale del nome è “M” come Mikola, in ucraino).
– la copertina di un DVD con “Il Revisore” – La Revizoro sottotitolato in Esperanto (secondo la traduzione di Zamenhof) da Kirill Shvedov.