Il 28 febbraio è l’anniversario della morte (nel 1941, in esilio a Roma) del Re di Spagna Alfonso XIII de Borbón (in italiano, Alfonso XIII di Borbone) (1886-1941).
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Personaggio molto controverso, iniziò il regno nel migliore dei modi (la rivista In Esperanto “La Revuo” 1906-1907, I, dedicò 7 pagine, 32-38, alle feste popolari che ebbero luogo in occasione delle sue nozze con Eugenia di Battenberg).
Successivamente, il suo prestigio andò scemando:
– per il suo atteggiamento nei confronti dei ceti operai e contadini, dei socialisti e degli anarchici, e dei movimenti autonomistici catalani (in particolare, durante la “Semana Trágica -Settimana tragica” di Barcellona nel 1909);
– per il suo appoggio a Miguel Primo de Rivera e Francisco Franco;
– per l’opposizione dei seguaci tradizionalisti (“Carlisti”) di un altro pretendente al trono.
Quando, nel 1931, i Repubblicani vinsero le elezioni, Alfonso XIII lasciò la Spagna trasferendosi a Roma, senza peraltro abdicare, mentre veniva proclamata la Seconda Repubblica Spagnola; abdicò soltanto il 15 gennaio 1941 (poco prima della morte), in favore del figlio Juan Conte di Barcellona, padre del futuro Re Juan Carlos di Spagna.
Allego:
– un particolare di una busta a me indirizzata, con due francobolli del 1978 per Alfonso XIII e (forse intenzionalmente) un francobollo per lo Statuto di autonomia della Catalogna;
– p. 306 de “La Revuo” 1909-1910, IV, sui rapporti di Alfonso XIII con l’Esperanto;
– p. 7 di “Sennaciulo” 2014-9/10, con un articolo che contesta il suo atteggiamento durante la “Settimana tragica”.