Il faraone Amenofi IV (Amenoter, Ka-nekhet Qaisuty, Onos nelle diverse lingue) regnò dal 1350 al 1333 a. C.
In opposizione alla casta sacerdotale di Tebe, impose il culto monoteista del dio-Sole Aton, in onore del quale prese il nome di Akhenaton (o Ekhnaton), che significa “piace ad Aton”, e fece costruire una nuova capitale, Akhetaton (“orizzonte di Aton”, oggi Tell al-Amarna).
Dopo la sua morte, i sacerdoti distrussero le tracce del suo culto.
Di quella precoce manifestazione di monoteismo è rimasto un lungo “Inno al Sole”, la cui traduzione in italiano può essere letta su
www.webalice.it/gangited/Antologia/Akhenaton.html
Ne esiste una parziale traduzione in Esperanto, di Kálmán Kalocsay (“Tutmonda Sonoro”, HEF, Budapest 1981, p. 38-39).
verkoj.com/lauteme/klasika/kalman-kalocsay/tutmonda-sonoro/#c40
Trascrivo alcuni versi, ed allego l’immagine di un bassorilievo in onore di Akhenaton,
Quando sprofondi oltre il confine occidentale dei cieli
la terra è oscurata come se fosse arrivata la morte;
allora gli uomini dormono nelle loro stanze,
il capo coperto, incapaci di vedersi tra loro;
finché sorgi di nuovo ad oriente, o Radioso!
°°°
Kiam okcidente vi subiras, ĉesas brili,
jen, kvazaŭ ili estus jam mortintaj, dormas ili,
kovrita nun ilia kap’, ŝtopiĝis naz’ ilia,
ĝis oriente ree vi leviĝas, ho Radia!