Il 22 agosto è l’anniversario della nascita (nel 1913) del fisico italiano di origine
ebraica Bruno Pontecorvo (1913-1993),
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uno dei famosi “Ragazzi di via Panisperna”,
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il gruppo di giovani ricercatori dell’Istituto di Fisica dell’Università di Roma (all’epoca ubicato in via Panisperna 89), che tra il 1929 ed il 1938 compì studi fondamentali di fisica atomica: Edoardo Amaldi, Enrico Fermi, Franco Rasetti, Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo, Oscar D’Agostino, Ettore Majorana.
A causa delle leggi razziali italiane del 1938, il gruppo si disperse.
Pontecorvo emigrò in Francia, e nel 1940, quando la Francia fu occupata dai tedeschi, negli Stati Uniti, dove però fu escluso dal programma “Manhattan” di Enrico Fermi che portò alla realizzazione della bomba atomica statunitense, a causa del suo orientamento comunista; si trasferì quindi prima in Canada, e poi (nel 1948) in Gran Bretagna, dove invece ebbe la cittadinanza, e fu incaricato di occuparsi della bomba atomica britannica.
Nell’agosto 1950, Pontecorvo scompave misteriosamente, tanto che si pensò ad un rapimento; si trattò invece di una scelta volontaria e controcorrente, perché (in un’epoca in cui si fuggiva dei Paesi del blocco comunista) Pontecorvo si trasferì con la famiglia in Unione Sovietica, cambiando il suo nome in Bruno Maksimovič Pontekorvo. All’inizio, lo stesso Pontecorvo fece credere di essere sparito: dette segno di vita soltanto dopo cinque anni, in una conferenza stampa del 1955.
Bisogna dire che Pontecorvo non ebbe una vita facile, perché gli occidentali lo consideravano un traditore in tempo di guerra fredda, ed i sovietici lo guardarono sempre con sospetto, malgrado gli alti riconoscimenti ufficiali (cittadinaza sovietica, incarichi di prestigio nel Centro di Ricerche Nucleari di Dubna presso Mosca, Premio Lenin).
Probabilmente a causa del suo orientamento politico, non a lui ma ad altri andarono vari Premi Nobel, sebbene si trattasse di studi iniziati e portati avanti da Pontecorvo, soprattutto nel campo della fisica subnucleare.
Trascrivo, con traduzione in italiano. parte di un articolo mandato in onda il 10 settembre 1978 dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma), nel quadro delle tramissioni per l’estero in lingua Esperanto.
Allego la targa che ricorda i “Ragazzi di via Panisperna”.
(segue traduzione in italiano)
REVENIS PONTECORVO
Teksto de Luigi Carandina, traduko de Antonio De Salvo
RADIO ROMA – ESPERANTO, 10.9.1978
Je 28-jara distanco de sia fuĝo transkurtenen (unu el la plej ŝokaj epizodoj de la malvarma milito), revenis al Italio la atoma fizikisto Bruno Pontecorvo: ĵaŭdon la 7-an de septembro 1978 li partoprenis sciencan kongreson, kiu okazis en Romo honore al la 70-jariĝo de la antikva amiko kaj kolego, la fizikisto Edoardo Amaldi.
Estis la fino de aŭgusto 1950, kiam Pontecorvo malaperis, vekante dubojn kaj polemikojn ĉe la okcidentaj Ŝtatoj, kiuj kun li perdis unu el la plej elstaraj sciencistoj en la mondo: preferata disĉiplo de Enrico Fermi, Pontecorvo havis tiam 37 jarojn, junan svedan edzinon, kaj tri infanojn, kiuj poste lin sekvis al Sovetunio. Iĝinte soveta civitano, honorite per la Premio Lenin (la plej alta soveta insigno), Pontecorvo pasigis ĉi tiujn jarojn laborante en la Centro por atomaj esploroj de Dubna, 100 km for de Moskvo.
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(traduzione)
Luigi Carandina: È TORNATO PONTECORVO
RADIO ROMA – ESPERANTO, 10.9.1978
A 28 anni di distanza dalla sua fuga al di là della cortina di ferro (uno degli episodi più sconvolgenti della guerra fredda), è tornato in Italia il fisico atomico Bruno Pontecorvo: giovedì 7 settembre 1978 ha preso parte ad un congresso scientifico, che ha avuto luogo a Roma in onore del settantesimo compleanno dell’antico amico e collega, il fisico Edoardo Amaldi.
Era la fine di agosto 1950, quando Pontecorvo scomparve, generando dubbi e polemiche nnegli Stati dell’Occidente, che con lui persero uno dei più eminenti scienziati del mondo: discepolo prediletto di Enrico Fermi, Pontecorvo aveva allora 37 anni, una giovane moglie svedese, e tre figli., che poi lo seguirono in Unione Sovietica. Divenuta cittadino sovietico, insignito del Premio Lenin (la più alta onorificenza sovietica), Pontecorvo ha trascorso questi anni lavorando al Centro di ricerche atomiche di Dubna, a 100 chilometri da Mosca.