Il 21agosto è l’anniversario della morte (nel 1294) del poeta e religioso italiano (toscano) Guittone d’Arezzo (1230/1235-1294).
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Dante Alighieri lo cita due volte nella “Divina Commedia”, a dire il vero, senza grande entusiasmo, per due motivi:
– perché Guittone era un esponente della poesia trobadorica di cultura occitanica, mentre Dante si richiama al “dolce stil novo”;
– perché Guittone era guelfo (partigiano del Papa), mentre Dante era sostanzialmente ghibellino (sostenitore dell’Imperatore).
Ecco le due citazioni:
Purgatorio – Canto XXIV, 52-57
E io a lui: «I’ mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
54 ch’e’ ditta dentro vo significando».
«O frate, issa vegg’io», diss’elli, «il nodo
che ‘l Notaro e Guittone e me ritenne
57 di qua dal dolce stil novo ch’i’ odo!
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Purgatorio Canto XXVI, 124-126
Così fer molti antichi di Guittone,
di grido in grido pur lui dando pregio,
126 fin che l’ha vinto il ver con più persone.
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Immagine: ritratto di Guittone.