Il 2 luglio è l’anniversario della nascita (nel 1877) dello scrittore, poeta, filosofo e pittore tedesco naturalizzato svizzero Hermann Hesse (1877-1962),

it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Hesse

Premio Nobel per la Letteratura nel 1946 con questa motivazione:

“Per la sua scrittura ispirata che nel crescere in audacia e penetrazione esemplifica gli ideali umanitari classici, e per l’alta qualità dello stile”.

Hesse è famoso, in letteratura, soprattutto per i romanzi “Der Steppenwolf” (Il lupo della steppa) e “Siddhartha”; ma è noto anche per il suo misticismo ispirato alle religioni orientali, e per la sua coerente opposizione a tutte le forme di totalitarismo: già nel 1923 abbandonò la Germania (morì, nel 1962, in un piccolo villaggio svizzero del Canton Ticino); i suoi libri furono bruciati pubblicamente in Germania nel 1933:

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2017/05/11/libri-al-rogo/

denunciò i rischi della americanizzazione dell’Europa, ma anche dell’espansionismo sovietico; combatté il fenomeno statunitense del “Maccartismo”, rozzamente anticomunista; criticò la guerra del Vietnam e la società borghese (il che lo rese amatissimo dalle giovani generazioni).

Rinvio alle pagine di Wikipedia (anche per l’elenco delle sue traduzioni in Esperanto), limitandomi a due curiosità:

– Hesse fu più volte ricoverato in casa di cura per malattie mentali, e fu sottoposto a terapia psicoanalitica;

– molti ne ignorano l’origine, ma è di Hesse l’aforisma “Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno”.

Allego un francobollo tedesco del 1978 con il ritratto di Hesse (parte di un foglietto dedicato a tre scrittori tedeschi insigniti del Premio Nobel: Gerhart Hauptmann, Hermann Hesse e Thomas Mann).