Il 30 aprile è l’anniversario della morte (nel 1943) del linguista danese Otto Jespersen (1860-1943),
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famoso per i suoi studi di “interlinguistica”, la disciplina scientifica che (come ricorda Federico Gobbo nella rivista “L’Esperanto” 2010-5, settembre-ottobre 2010, p. 19), ha come campo d’indagine “la creazione delle norme delle interlingue, vale a dire lingue ausiliarie costruite per l’uso scritto e orale tra esseri umani che non hanno in comune la stessa madrelingua”.
Jespersen, partito dall’Esperanto, approdò in un primo tempo all’Esperanto riformato conosciuto con il nome “Ido”, e poi al “Novial”, peraltro rimasti senza seguito di massa tra le lingue internazionali pianificate.
Come è facilmente intuibile, la stampa esperantista si è occupata più volte di Jespersen, in genere in forma critica.
Allego:
– la copertina di un piccolo vocabolario Esperanto-Ido, di Hans Jakob, del 1934;
– un articolo tratto dalla rivista britannica “Brita Esperantisto” 1908-44, p.147.