Il 19 aprile è l’anniversario della tragica morte (nel 1906) del fisico francese Pierre Curie (1859-1906),
it.wikipedia.org/wiki/Pierre_Curie
Premio Nobel per la Fisica nel 1903, insieme con sua moglie, la polacca naturalizzata francese Maria (Marie) Skłodowska, ed il fisico francese Antoine Henri Becquerel, «in riconoscimento degli straordinari servigi che essi hanno reso grazie alle loro ricerche congiunte sui fenomeni radioattivi».
Rinvio alle pagine di Wikipedia, limitandomi a segnalare due curiosità:
– Pierre Curie morì, a soli 47 anni, in un modo per così dire stupido, travolto da una carrozza mentre attraversava una strada di Parigi. La rivista in Esperanto “La Revuo” 1906-1907, I, p. 373, così commentò l’anno successivo:
(traduzione)
“A quanto pare, il Premio Nobel porta sfortuna a chi lo riceve. L’anno scorso il famoso fisico Pierre Curie finì sotto le ruote di una pesante vettura e morì, qualche tempo dopo essere stato premiato. Adesso la morte ha di nuovo portato via due personaggi importanti subito dopo che avevano ricevuto il Premio Nobel: Carducci il primo, Moissan il secondo”;
– non è facile stabilire quanta parte del merito scientifico vada a Pierre Curie, e quanta alla moglie; la cosa singolare è che la moglie,
it.wikipedia.org/wiki/Marie_Curie
a sua volta Premio Nobel per la Chimica nel 1911 per la scoperta del radio e del polonio, è nota più con il cognome del marito (Curie) che con quello proprio (Skłodowska); lo stesso francobollo francese del 1938 che allego li chiama “Pierre et Marie Curie”.
