Il 15 gennaio è l’anniversario della nascita (nel 1858) del pittore Giovanni Segatini, conosciuto come Giovanni Segantini (1858-1899).
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In genere si pensa che fosse svizzero, perché negli ultimi 13 anni della sua breve vita (morì a soli 41 anni) abitò in Svizzera, e perché dipinse molti paesaggi svizzeri; ma in realtà era nato ad Arco, nel Trentino (di lingua italiana) all’epoca austriaco. Del resto, studiò all’Accademia di Brera a Milano, e una delle sue opere più note (“Alla stanga”, ora alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma) è ambientata a Caglio, comune delle Prealpi lombarde.
Ma la memoria di Segantini è conservata soprattutto nell’Engadina, nel cantone svizzero Grigioni, dove il pittore soggiornò negli ultimi anni di vita:
– nella frazione Maloja (Maloggia) del piccolo villaggio alpino di Bregaglia, dove il pittore è sepolto, vi è un percorso commemorativo (“Sentiero Segantini”, Segantini-Weg”) attraverso i luoghi da lui frequentati;
– a St. Moritz, il “Segantini Museum” (o “Segantini-Stiftung”) ospita la più grande raccolta di sue opere;
– sullo Schafberg, il monte sopra Pontresina sul quale Segantini morì per un attacco di peritonite, è intitolato al pittore un rifugio alpino.
Un opuscolo in Esperanto su Giovanni Segantini (di Ernest Marriott, trad. Rhodes Marriott) è stato pubblicato a Londra nel 1932, ed è sostanzialmente riprodotto in vari numeri della rivista “L’Esperanto” (1932-10, p. 2; 1933-1, p. 2 con foto; 1933-3, p. 2; 1933-4/5, p. 5).
Allego:
– il francobollo italiano del 1958, su bozzetto di Emidio Vangelli, per il primo centenario della nascita di Segantini, che riproduce il dipinto “Ave Maria a trasbordo” conservato a St. Moritz;
– il francobollo svizzero del 1999, per il primo centenario della morte di Segantini.