Personaggi

Johannes Kepler

Il 27 dicembre è l’anniversario della nascita (nel 1571) dell’astronomo, matematico ed astrologo tedesco Johannes Kepler (in latino, Joannes Keplerus; in italiano, Giovanni Keplero) (1571-1630),

it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Keplero

figura chiave della scienza del 17° secolo.

Aiutante dell’astronomo danese Tycho Brahe, sostenitore della teoria eliocentrica di Nicolò Copernico, precursore di Galileo Galilei e della teoria della gravitazione universale di Isacco Newton, Keplero è famoso soprattutto per aver scoperto che i pianeti si muovono secondo orbite ellittiche, in base a tre “leggi”, dette appunto “leggi di Keplero”.

Rinvio alle pagine di Wikipedia, e mi limito a trascrivere, con traduzione in italiano, un breve articolo pubblicato sulla rivista “Esperanto de UEA” 1927-1, p. 4-5.

Allego un francobollo del 2009 della Repubblica Ceca, con il ritratto di Keplero e il titolo della sua opera “Astronomia nova”, pubblicata nel 1609 (Keplero fu attivo, tra l’altro, a Praga, prima che, in quanto luterano, ve ne fosse scacciato).


(segue traduzione in italiano)

Johano Keplero (1571-1630), eksterleĝa infano, malsanema, studis unue teologion, poste matematikon kaj astronomion. Li estis profesoro en Graz, el kiu oni forpelis lin pro disciplina kaŭzo. Tiam li venis al Praha por iĝi kunlaboranto de fama astrobservanto Tycho Brahe.

La penso de Keplero unue estis mistika kaj okultisma, li okupis sin pri astrologio, pitagorismo. Li serĉis geometrian harmonion de la universo: ĉiu planedo apartenas al sia sfero ligita kun regula korpo: globo, kubo, tetraedro, oktaedro, dodekaedro, ikosaedro. El tiuj junecaj revoj naskiĝis plimatura teorio, kies konfirmo estis bazita sur realaj observo-mezuroj de Tyho Brahe, kiu mortis lasinte al Keplero sian sciencan trezoron.

En la aĝo de 47-48 jaroj li fine publikigis la 3 famajn leĝojn de la ĉiela mekaniko: ĉiu planedo turniĝas laŭ elipsa orbito ĉirkaŭ la Suno, la surfacoj vektoraj estas proporciaj al la tempoj, la kvadratoj de orbittempoj estas proporciaj al la kuboj de mezdistancoj. Tiuj 3 leĝoj ĝis nun restas, kune kun la Kopernika teorio, la bazo de scienca astronomio.

Malriĉa kaj malfeliĉa en sia infanaĝo, Keplero vivis malriĉe kaj malfeliĉe sian tutan vivon.

Kredeble li trovis grandan konsolon en siaj brilaj sciencaj studoj. En momento, kiam li mortis, lia tuta heredaĵo, restinta al la vidvino, konsistis en 22 skudoj, 11 florenoj, iom da tolaĵo, vestoj, libroj. Kaj tiu mizerulo estis oficiala astronomo de imperiestroj, Rudolfo II-a kaj de du aliaj.

(Esperanto de UEA” 1927-1, p. 4-5)

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(traduzione in italiano)

Giovanni Keplero (1571-1630), figlio illegittimo, cagionevole di salute, studiò prima teologia, poi matematica e astronomia. Fu professore a Graz, da dove fu mandato via per motivi disciplinari. Allora andò a Praga, per essere collaboratore del famoso astronomo Tycho Brahe.

Il pensiero di Keplero in un primo momento fu mistico ed occultista, si occupò di astrologia, pitagorismo. Cercava l’armonia geometrica dell’universo: ogni pianeta appartiene ad una propria sfera, collegata con un corpo regolare: sfera, cubo, tetraedro, ottaedro, dodecaedro, icosaedro. Da questi sogni di gioventù nacque una teoria più matura, la cui conferma era basata sulle reali misurazioni delle osservazioni di Tyho Brahe, che morì lasciando a Keplero il suo tesoro scientifico.

All’età di 47-48 anni finalmente rese pubbliche le 3 famose leggi della meccanica celeste: ogni pianeta ruota intorno al Sole secondo un’orbita ellittica; le superfici vettoriali sono in proporzione ai tempi; i quadrati dei tempi di orbitazione sono in proporzione ai cubi delle distanze medie. Quelle 3 leggi rimangono tuttora, insieme con la teoria copernicana, la base dell’astronomia scientifica.

Povero e sfortunato durante l’infanzia, Keplero visse povero e sfortunato per tutta la vita.

Si può credere che abbia trovato un grande conforto nei suoi brillanti studi scientifici. Al momento della morte, tutto quello che rimase in eredità alla vedova consisteva in 22 scudi, 11 fiorini, un po’ di biancheria, abiti, libri. E quel poveraccio era stato astronomo ufficiale di Rodolfo II ed altri due Imperatori.

(Esperanto de UEA” 1927-1, p. 4-5

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