Personaggi

Armand su

Il 19 novembre è l’anniversario della nascita (nel 1936) del poeta cinese Sü Chéngzöng, conosciuto come Armand Su (1936-1990)

it.wikipedia.org/wiki/Armand_Su

vissuto nella città di Tien-Tsin (oggi Tianjin), dove all’epoca (1901-1943) l’Italia aveva una concessione (possedimento).

Ho già parlato di lui il 23 settembre 2017

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/eo/2017/09/23/armand-su/ 

e il 19 novembre 2018.

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/11/19/armand-su-2/ 

Incredibilmente capace di padroneggiare numerose lingue (oltre al cinese, l’italiano, l’Esperanto, il francese e il russo), compose poesia originale e tradusse molto.

Trascrivo (con traduzione in italiano):

– parte della presentazione di Armand Su fatta da Aldo de’ Giorgi ne “L’Esperanto” 1992-9, p. 9;

– alcuni “hajku” (brevi poesie) dal volume “Esperanta Antologio, Poemoj 1887-1981”.

Allego:

– la copertina del volume “Poemoj de Armand Su”, Pekino 1992;

– copia di una lettera inviata ad Armand Su, il 10 febbraio 1963, dal responsabile (Luigi Minnaja) delle trasmissioni per l’estero in Esperanto della Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma). Da essa risulta che, il 5 febbraio 1963, Radio Roma trasmise un articolo su Armand Su, anche con suoi contributi poetici; purtroppo, il relativo testo è andato perduto.


(Segue traduzione in italiano)

Armand Su naskiĝis en Pekino en 1936 kaj jam juna interesiĝis pri literaturo kaj pri okcidentaj kulturo kaj arto. Beethoven fariĝis lia vividolo kaj la italan lingvon li lernis de itala familio. Komence plej kara libro fariĝis por li Cuore de De Amicis. Li konsideris Italion sia dua patrio kaj vaste verkis en la itala. Li ŝanĝis sian originan antaŭnomon al Armand post legado de “La Damo de la kamelioj” de Dumas. Esperanton li lernis aŭtodidakte en 1956 kaj tuj enamiĝis. Liaj poemoj, rakontoj, artikoloj komencis disaperi en pluraj gazetoj kaj lia nomo baldaŭ disfamiĝis.

Kiam eksplodis la “kultura revolucio”, li estis plurmaniere persekutata: ĉio okcidentema estis rigardata kiel malamika. Unue oni frakasis lian buston de Beethoven, oni detruis ĉiujn neĉinajn librojn kaj lian amatan laborilon: la tajpmaŝinon. Li estis devigata fuĝi kaj dum du jaroj kaŝe vagabondi almozule tra la lando. Ĝis kiam, en 1968, oni arestis kaj enkarcerigis lin. Dek suferajn jarojn en prizono, kie li grave malsaniĝis ĝis paraliziĝo. Li estis liberigita kaj rehonorigita nur en 1978. Malgraŭ la malbonega sanstato li tuj reaktivis en la literatura kampo. 

Post longjara turmentado Armand Su forpasis la 23an de septembro 1990. Multegaj liaj amikoj kaj admirantoj lin ploris kaj ankoraŭ bedaŭras tiun perdon.

Aldo de’ Giorgi, “L’Esperanto” 1992-9, p. 9

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HAJKOJ

La pensoj gute

elfluas tra la plum’ sur

paperon mute.

Ondon pelas ond’.

Ne eblas retroruliĝ’.

Same nia mond’.

La sun’ allogas.

Bird’ birdon sur branĉetoj

kunkanti vokas.

Inter libraro

mi dronas kun plenĝuo

en scio-maro.

Armand Su

“Esperanta Antologio, Poemoj 1887-1981”,

UEA, Rotterdam 1984, p. 749-750

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(Traduzione):

Armand Su nacque a Pechino nel 1936, e già da giovane si interessò di letteratura e di arte e cultura occidentale. Beethoven divenne il suo idolo, e imparò l’italiano da una famiglia italiana. All’inizio il libro più caro fu per lui Cuore di De Amicis. Considerava l’Italia la sua seconda patria, e scrisse ampiamente in italiano. Cambiò il suo nome proprio in Armand dopo aver letto “La Signora delle Camelie” di Dumas. Imparò l’Esperanto da autodidatta nel 1956, e subito se ne innamorò. Sue poesie, racconti, articoli cominciarono ad apparire qua e là in molte riviste, e il suo nome divenne presto famoso.

Quando scoppiò la “rivoluzione culturale”, fu perseguitato in diversi modi: tutto ciò che sapeva di occidentale fu visto come ostile. Per prima cosa gli fecero a pezzi il busto di Beethoven, gli distrussero tutti i libri non cinesi e il suo amato strumento di lavoro: la macchina per scrivere. Fu obbligato a fuggire, e per due anni a vagabondare di nascosto per il paese chiedendo l’elemosina. Finché, nel 1968, fu arrestato e messo in prigione. Dieci sofferti anni in prigione, dove si ammalò gravemente fino alla paralisi. Fu liberato e riabilitato solo nel 1978. Malgrado il pessimo stato di salute, tornò subito in attività nel campo letterario.

Dopo lunghe sofferenze, Armand Su è morto il 23 settembre 1990. Moltissimi suoi amici e ammiratori lo hanno pianto, e ancora si rammaricano per questa perdita.

Aldo de’ Giorgi (“L’Esperanto” 1992-9, p.9)

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HAJKU

I pensieri a gocce

scorrono dalla penna

sulla carta muti.

Onda sospinge onda.

Impossibile tornare indietro.

Lo stesso nel nostro mondo.

Il sole attira.

Un uccello chiama un uccello

a cantare insieme.

In mezzo ai libri

annego con pieno gusto

nel mare della conoscenza.

Armand Su, trad. Antonio De Salvo

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