Personaggi

Henri Matisse

Il 3 novembre è l’anniversario della morte (nel 1954) del pittore, incisore e scultore francese Henri-Émile-Benoît Matisse, conosciuto come Henri Matisse (1869-1954).

it.wikipedia.org/wiki/Henri_Matisse

Rinvio alle pagine di Wikipedia, e trascrivo (con traduzione in italiano) parte di un articolo diffuso il 7 gennaio 1979 dalla Radiotelevisione Italiana-RAI (Radio Roma), nel quadro delle trasmissioni per l’estero in Esperanto, e in occasione di una mostra su Matisse a Roma (Accademia di Francia, Villa Medici).

Allego un francobollo francese del 1961, su bozzetto di Pierre Gandon, con il collage di Matisse “Les nus bleus” (I nudi blu), Parigi, Musée national d’Art moderne.


(segue traduzione in italiano)

GRANDA FRANCA PENTRISTO EN ROMA EKSPOZICIO

Teksto de Velia Corsini, traduko de Antonio De Salvo

RADIO ROMA – ESPERANTO, 7.1.1979

Multe da publiko ĉe la ekspozicio pri Matisse, ĉe la Franca Akademio en la roma Vilao “Medici”. Ne temas pri la unua elmontrado en Italio pri la granda franca pentristo (jam du aliaj ekspozicioj okazis, en Milano, kaj en Romo mem en 1950, post kiam la venecia Bienalo atribuis al la artisto la Grandan Premion por pentroarto). Eĉ pli, ne temas pri granda ekspozicio, se oni konsideras la kvanton de la prezentataj verkoj; sed ĝi estas sufiĉa por doni sufiĉe kompletan ideon pri la evoluo de sperto, kiu, startinte de la fino de la pasinta jarcento, ampleksis pli ol duonon de tiu nuna, lasante gravegan lecionon por la nuntempaj artaj streboj.

La ekspozicio estis limigita je la vere necesaj verkoj, ankaŭ pro la malfacilo ilin akiri; la prezentataj verkoj ne estas pli ol kvardeko. Tamen, ili sufiĉas por enamiĝi al la pentristo, aŭ por reveki pli fruajn amojn.

Naskiĝinte en 1869, Matisse mortis en 1954. En la lastaj vivojaroj, Matisse devis labori grandan parton el la tempo kuŝante en lito; samkiel junaĝe, kiam, 21-jara, li devis resti unu tutan jaron enlite pro apendicito. Tiam, li komencis kopii la bildojn de skatolo de akvareloj, kiun li estis ricevinta donace de sia patrino por superi la enuon pro la longa senfara kuŝado. Li estis ĵus kompletiginta siajn universitatajn studojn, kaj ekzerciĝadis ĉe advokato. Eble li ne supozis, ke la pentroarto estos lia ĉefa okupo, kaj ke li estos kerna elemento en la arto de ĉi tiu jarcento.

Baldaŭ li malkovris la grandan sugestion de l’ koloro en la plej subtilaj lumnuancoj. Dum por la impresionistoj la koloro estis la rimedo por atingi la kvaliton, la esencon de l’ atmosfero, la naturan lumon, por Matisse la koloro estas la lasta celo.

Pli ol la naturo kaj la pejzaĝo, interesas Matisse-n la homa figuro, precipe la virino en sia tuta beleco. Ĝuste ŝi proponas al li la plejbonan manieron esprimi la senton, por tiel diri religian, pri la vivo. La virino, por Matisse, samkiel por Baudelaire, estas “diaĵo, kiu gvidas ĉiun koncepton de la vira cerbo”. Virinoj sensemaj, kuŝantaj sur kusenoj, sofoj kaj arabeskoplenaj tapiŝoj.

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(traduzione):

Velia Corsini: UN GRANDE PITTORE FRANCESE IN UNA MOSTRA A ROMA 

RADIO ROMA – ESPERANTO, 7.1.1979

Folto pubblico alla mostra su Matisse, all’Accademia di Francia nella romana Villa Medici. Non si tratta della prima mostra in Italia sul grande pittore francese (già altre due mostre ci sono state, a Milano, e nella stessa Roma nel 1950, dopo che la Biennale di Venezia attribuì all’artista il Gran Premio per la pittura). Anzi, non si tratta di una grande mostra, vista la quantità delle opere presentate; ma è sufficiente per dare un’ìidea abbastanza completa della evoluzione di un’esperienza che, partita alla fine del secolo scorso, ha abbracciato più di metà di quello attuale, lasciando una lezione importantissima per le odierne tendenze artistiche.

La mostra è limitata alle opere davvero necessarie, anche per la difficoltà di ottenerle; le opere presentate non sono più di una quarantina. Tuttavia sono sufficienti per innamorarsi del pittore, o per risvegliare antichi amori.

Nato nel 1869, Matisse è morto nel 1954. Negli uiltimi anni di vita, Matisse dovette lavorare per una gran parte del tempo stando a letto; come in gioventù, quando, a 21 anni, dovette restare a letto un anno intero per un’appendicite. Allora comincò a ricopiare le figure di una scatola di acquarelli, avuta in regalo dalla madre per vincere la noia di una così lunga degenza. Aveva terminato da poco gli studi universitari, ed era  praticante presso un avvocato. Forse non immaginava che la pittura sarebbe stata la sua occupazione principale, e che lui sarebbe stato un elemento di punta nell’arte di questo secolo.

Scoprì presto la grande suggestione del colore nelle più sottili sfumature di luce. Mentre per gli impressionisti il colore era il mezzo per ottenere la qualità, l’essenza dell’atmosfera, la luce naturale, per Matisse il colore era l’ultimo scopo.

Più che la natura e il paesaggio, a Matisse interessa la figura umana, soprattutto la donna in tutta la sua bellezza. Proprio lei gli offre il modo migliore di esprimere un senso, per così dire religioso, della vita. La donna, per Matisse, come per Baudelaire, è “una divinità, che guida ogni concetto del cervello maschile”. Donne sensuali, sdraiate su cuscini, divani e tappeti arabescati.

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