Il 16 ottobre è l’anniversario della morte (nel 1957) del compositore ceco (nato quando la città di Moravské Budějovice faceva parte dell’Impero austriaco) Rudolf Josef František Benatzky, conosciuto come Ralph Benatzky (1884-1957),
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famoso soprattutto per l’operetta in lingua tedesca del 1929 “Im weißen Rößl” (in italiano, “Al cavallino bianco”; in inglese, “White Horse Inn”; in francese, “L’auberge du Cheval Blanc”; in Esperanto, “La blanka ĉevaleto”),
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su libretto di Hans Müller-Einigen, Erik Charell e Robert Tillberg, ispirato all’omonima commedia di Oskar Blumenthal e Gustav Kadelburg.
L’operetta fu rappresentata in Esperanto (trad. Nikolao Hovorka) in occasione del 28° Congresso Universale di Esperanto (Vienna 1936).
L’operetta fu proibita nella Germania nazista, perché alcuni dei suoi autori erano ebrei; per lo stesso motivo, in Italia fu rappresentata soltanto a Bologna nel 1940, ma dopo non più, a causa della legge 19 aprile 1942, n. 517, la quale vietò l’utilizzo in qualsiasi forma di opere di autori ebrei nel campo dello spettacolo.
Dopo la guerra, la Radiotelevisione Italiana-RAI ha presentato l’operetta alla radio nel 1954 con Nuto Navarrini, ed alla televisione (con adattamento dei testi curato da Mario Nordio) nel 1974, con Gianrico Tedeschi, Paolo Poli, Angela Luce, Mita Medici, Gianni Nazzaro e Tony Renis.
Più volte (1950, 1954, 1957, 1970, 1973, 1974, 1986, 1987, 2002, 2004) l’operetta è stata rappresentata a Trieste (Castello di San Giusto, Politeama Rossetti, Teatro Giuseppe Verdi), con – tra gli altri – Tony Renis, Aldo Fabrizi, Sandro Massimini, Elio Pandolfi, Lino Toffolo e Daniela Mazzucato.
Allego:
– la p. 2 di “Heroldo de Esperanto” 1936-2 (30 agosto 1936), con il resoconto della rappresentazione dell’operetta a Vienna;
– il francobollo austriaco del 1984 per il primo centenario della nascita di Ralph Benatzky.
