Il 22 agosto è l’anniversario della morte (nel 1978) dello scrittore e politico abruzzese Secondo Tranquilli (1900-1978), conosciuto con lo pseudonimo Ignazio Silone (divenuto anche nome legale dagli anni sessanta)
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famoso soprattutto per il romanzo “Fontamara” (nome di un immaginario paesino abruzzese, in cui forse è da riconoscere la cittadina natale, Pescina), tradotto anche in Esperanto.
Ho già parlato di lui il 22 agosto 2017
e il 22 agosto 2018.
Oggi trascrivo un brano del cap. III di “Fontamara”, in italiano e in Esperanto.
Allego la copertina dell’edizione in Esperanto di “Fontamara”.
Innocenzo approfittò del momento di ammirazione in cui ci sorprese, per comunicarci la seconda decisione del podestà riguardante Fontamara. In tutti i locali pubblici doveva essere affisso un cartello che dicesse:
IN QUESTO LOCALE È PROBITO PARLARE DI POLITICA.
Di locale pubblico a Fontamara c’era solo la cantina di Marietta. Innocenzo consegnò alla cantiniera un ordine scritto del podestà col quale le si comunicava che lei sarebbe stata ritenuta responsabile se nella cantina si fossero fatte discussioni politiche.
“Ma a Fontamara nessuno sa neppure che cosa sia la politica” osservò giustamente Marietta. “Nel mio locale nessuno ha mai parlato di politica”.
“Di che si parla, dunque, se il cav. Pelino tornò al capoluogo tutto infuriato?” chiese Innocenzo sorridendo.
“Si ragiona un po’ di tutto“ riprese a dire Marietta. ”Si ragiona dei prezzi, delle paghe, delle tasse, delle leggi; oggi si ragionava della tessera, della guerra, dell’emigrazione”.
“E di questo non si dovrebbe più parlare, secondo l’ordine del podestà” chiarì Innocenzo. “Non è ordine speciale per Fontamara, ma in tutta Italia è stato diramato quest’ordine. Nei locali pubblici non bisogna più parlare di tasse, di salari, di prezzi, di leggi”.
“Dunque, non bisogna più ragionare” concluse Berardo.
“Ecco, bravo, Berardo ha capito perfettamente” esclamò Innocenzo soddisfatto. “Non bisogna più ragionare: questo è il senso della decisione del podestà. Bisogna farla finita coi ragionamenti”.
La soddisfazione d’Innocenzo fu grande nel constatare che Berardo gli dava ragione e perciò accettò la sua proposta di rendere più chiaro il cartello che doveva essere appeso al muro e che egli stesso scarabocchiò in nostra presenza, su un largo foglio di carta bianca, nel tenore seguente:
PER ORDINE DEL PODESTÀ
SONO PROIBITI TUTTI I RAGIONAMENTI
Ignazio Silone, “Fontamara”, cap. III
°°°°°
Innocenzo profitis la momentan miron por surprizi nin per la dua decido de la podestà koncerne Fontamara: en ĉiuj publikaj salonoj devas pendi afiŝo, tekstanta:
EN ĈI TIU EJO ESTAS MALPERMESITE,
PAROLI PRI POLITIKO.
Publika ejo en Fontamara estis nur la drinkejo de Marietta. Innocenzo donis al la mastrino skribitan ordonon de la podestà, dirante, ke ŝi respondos, se en ŝia drinkejo oni ankoraŭ diskutos pri politiko.
“Sed en Fontamara neniu scias, kio estas politiko”, prave rimarkigis Marietta, “en mia drinkejo neniu parolis iam pri politiko”.
“Pri kio vi do parolas, dirante, ke Kavaliro Pelino revenis al la ĉefurbo tiom furioza?” demandis Innocenzo.
“Oni parolas iom pri ĉio”, respondis Marietta, “oni parolas pri prezoj, salajroj, impostoj, leĝoj; hodiaŭ ni babilis pri permesiloj, milito, migrado…”.
“Pri tio vi ne plu devas paroli, laŭ la ordono de la podestà”, klarigis Innocenzo, “Ne estas ordono speciale por la fontamaranoj, sed por tuta Italio… En publikaj salonegoj oni ne bezonas paroli pri impostoj, salajroj, prezoj, leĝoj…”.
“Do, ni tute ne bezonas plu paroli!” konkludis Berardo.
“Ĝuste! Jen, Berardo perfekte komprenis ĉion”, ekkriis Innocenzo, “vi ne plu bezonas rezoni; jen la senco de la decido. Vi ĉesigu ĉian rezonadon”.
La kontento de Innocenzo estis granda, kiam li konstatis, ke Berardo pravigas lin kaj tial li akceptis lian proponon pliklarigi la afiŝon, skribitan en nia ĉeesto sur larĝan folion de blanka papero kaj kiu devis pendi sur muro, jene:
LAŬ ORDONO DE LA PODESTÀ,
ĈIUJ REZONADOJ ESTAS MALPERMESITAJ!
Ignazio Silone, “Fontamara”, ĉap. 3-a (trad. A. Anĝelo kaj J. van Scheepen),
Federacio de Laboristaj Esperantistoj (FLE), Amsterdamo 1939
Noto: Podestà = Urbestro, dum faŝismo.