Il 30 luglio è l’anniversario della nascita (nel 1818) della scrittrice e poetessa inglese Emily Jane Brontë, nota anche con lo pseudonimo di Ellis Bell (1818-1848),
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famosa soprattutto per il suo unico romanzo, “Wuthering Heights” (Cime tempestose), ma anche per 188 poesie d’amore, romantiche e struggenti.
Emily Jane era la seconda di tre sorelle Brontë scrittrici: Charlotte (1816-1855), altrettanto famosa quale autrice del romanzo “Jane Eyre”, Emly Jane ed Anne.
La famiglia Brontë era segnata dalla tubercolosi: quattro figli (le tre femmine, e il maschio Branwell), morirono per quella malattia; Emily Jane a soli 30 anni; Charlotte, la più “longeva”, a 39.
Ci sarebbe da domandarsi che cos’altro le tre sorelle avrebbero lasciato, se fossero vissute un po’ di più.
Una curiosità: del primo libro delle tre sorelle, pubblicato nel 1846 con il titolo “Poems by Currer, Ellis and Acton Bell” (Poesie di Currer, Ellis ed Acton Bell, pseudonimi di Charlotte, Emily Jane e Anne Brontë) furono vendute soltanto due copie.
D’altra parte, lo scarso successo iniziale non preoccupò certamente Emily Jane, che non scriveva per il mondo: le sue poesie, vergate su quadernetti, quasi di nascosto, furono pubblicate soltanto dopo la morte, dall’unica sorella sopravvissuta.
In Esperanto esiste la traduzione di tre poesie di Emily Jane Brontë, nella “Angla Antologio”, vol. 2, p. 107-110:
– Al la imago, trad. Tom Fraser;
– Diru, diru, trad. William Auld;
– “Remembrance” (Memoremo; Rimembranza), trad. Victor Sadler (anche in “Esperanto de UEA” 1962-7/8, p. 136).
Trascrivo la poesia “Remembrance”, in inglese e nelle traduzioni in italiano (Rimembranza) e in Esperanto (Memoremo).
Allego un francobollo britannico in onore di Emily Jane Brontë.
REMEMBRANCE
Cold in the earth-and the deep snow piled above thee,
far, far removed, cold in the dreary grave!
Have I forgot, my only Love, to love thee,
severed at last by Time’s all-severing wave?
Now, when alone, do my thoughts no longer hover
over the mountains, on that northern shore,
resting their wings where heath and fern-leaves cover
thy noble heart forever, ever more?
Cold in the earth-and fifteen wild Decembers,
from those brown hills, have melted into spring:
faithful, indeed, is the spirit that remembers
after such years of change and suffering!
Sweet Love of youth, forgive, if I forget thee,
while the world’s tide is bearing me along;
other desires and other hopes beset me,
hopes which obscure, but cannot do thee wrong!
No later light has lightened up my heaven,
no second morn has ever shone for me;
all my life’s bliss from thy dear life was given,
all my life’s bliss is in the grave with thee.
But, when the days of golden dreams had perished,
and even Despair was powerless to destroy,
then did I learn how existence could be cherished,
strengthened, and fed without the aid of joy.
Then did I check the tears of useless passion –
weaned my young soul from yearning after thine;
sternly denied its burning wish to hasten
down to that tomb already more than mine.
And, even yet, I dare not let it languish,
dare not indulge in memory’s rapturous pain;
once drinking deep of that divinest anguish,
how could I seek the empty world again?
Emily Jane Brontë
°°°°°°
RIMEMBRANZA
Freddo nella terra, pesa su te la neve profonda,
lontano, lontano, isolato, freddo nella tetra tomba!
Ho dimenticato, mio unico amore, di amarti,
divisa infine dall’onda del tempo che tutto divide?
Non vagano più, in solitudine, i miei pensieri
oltre le montagne, là, sulle sponde del nord,
riposando le ali dove erica e felci, per sempre,
per sempre nascondono il tuo nobile cuore?
Freddo nella terra, e il gel odi quindici inverni,
da quelle scure colline, si è sciolto in primavera:
si, è fedele lo spirito che ancora ricorda
dopo tali anni di mutamenti e sofferenze.
Dolce amore della giovinezza, perdona, se ti dimentico,
mentre la corrente del mondo mi trascina;
altri desideri, altre speranze mi chiamano,
speranze che offuscano, ma non recano offesa!
Non una nuova luce si è accesa nel mio cielo,
non un nuovo mattino è mai sorto per me;
la gioia della mia vita veniva dalla tua cara vita,
la gioia della mia vita è nella tomba con te.
Ma, quando perirono i giorni dorati del sogno
né la disperazione poteva ancora distruggere;
imparai allora che si può amare l’esistenza,
e darle forza e nutrirla, privati della gioia.
Allora frenai le lacrime della vana passione,
svezzai il mio giovane spirito dal desiderio del tuo;
gli negai il desiderio bruciante di correre
in quella tomba che già era più che mia.
E ancora non oso lasciarlo languire,
non oso accogliere l’estasi e la pena del ricordo;
se bevessi a fondo di questa angoscia sublime,
non potrei più cercare il vuoto mondo.
Emily Jane Brontë
www.aphorism.it/emily_bronte/poesie/rimembranza/
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MEMOREMO
Sub tero vi, sub neĝamasoj – fore,
fore, sen varmo, en mizera tombo!
Ĉu mi ne amas, kara, vin memore,
kiun forrabis ĉion-raba Tempo?
Ĉu miaj pensoj solaj ne ankoraŭ
sur montoj ŝvebas, apud nordaj maroi,
haltante, kie tiu nobla koro
erikon portas por eternaj jaroj?
Sub tero vi; dek kvin decembroj ŝtormaj
el tiuj brunaj montoj jam degelis:
post jaroj tiom akraj kaj reformaj,
kiu memoras, tiu ja fidelis!
Pardonu, Amo, se mi vin ignoras:
sur tajdo de la mondo drivas mi, kaj
deziroj, celoj novaj nun valoras –
sed ne perfidaj, kvankam forgesigaj.
Nenian novan tagon mi ekkonis,
nek sur ĉielo ian reheliĝon;
feliĉon jam nur via vivo donis:
la tombo prenis vin – kaj la feliĉon.
Sed kiam fuĝis for la tempo ora,
kaj tamen Malespero ne detruis,
mi lernis la ekziston gardi flora,
fortigi, nutri ĝin – sed jam ne ĝuis.
La vane brulajn larmojn nun mi digis,
rifuzis al la koro plu avidi
la vian, kaj ĝin firme rezignigis,
en sian pretan tombon jam rapidi.
Kaj tamen ĝin indulgi mi ankoraŭ
timas; se per dolorekstaza sondo
mi trinkus tiun vinon de angoro,
kiel mi frontus al dezerta mondo?
Emily Jane Brontë, trad. Victor Sadler
(“Esperanto de UEA”, 1962-7/8, p. 136)