Il 3 giugno è l’anniversario della nascita (nel 1935) del cantautore e musicista italiano (milanese) Vincenzo Jannacci, conosciuto come Enzo Jannacci (1935-2013).
it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Jannacci
Medico con esperienza internazionale (Sudafrica e Stati Unti) di alto livello (fece parte dell’équipe del famoso cardiochirurgo Christian Barnard), ma al tempo stesso diplomato al Conservatorio di Milano in armonia, composizione e direzione d’orchestra, divenne noto (malgrado una voce gracchiante, o forse proprio grazie ad essa) soprattutto per tre canzoni di denuncia sociale:
– una in dialetto milanese, “El portava i scarp del tennis”
racconto della misera vita di un senzatetto, tanto povero che non poteva permettersi scarpe normali (l’espressione è divenuta proverbiale, dando origine ad un modo di dire per descrivere la vita di strada);
– in italiano, “Sfiorisci bel fiore”,
sulle morti in miniera;
– in italiano, “Vengo anch’io? No, tu no!”,
con un testo in apparenza giocoso e quasi demenziale, ma che invece nasconde il dramma di chi è emarginato, e qualunque cosa dica viene escluso dalla compagnia senza motivo né spiegazioni.
Trascrivo il testo di “Vengo anch’io? No, tu no!”, in italiano e nella traduzione in Esperanto, ed allego (in relazione al primo verso) un francobollo cecoslovacco del 1981 per il 50° anniversario del giardino zoologico di Praga.
Una curiosità: la canzone “Vengo anch’io? No, tu no!” aveva anche altre due strofe, che però furono censurate, perché alludevano ai tragici avvenimenti nella Repubblica Democratica del Congo (ex Congo Belga, Zaire) all’epoca di Mobutu e al disastro minerario di Marcinelle in Belgio:
Si potrebbe andare tutti insieme nei mercenari
vengo anch’io? No tu no
giù nel Congo da Mobutu a farci arruolare
poi sparare contro i negri col mitragliatore
ogni testa danno un soldo per la civiltà.
Si potrebbe andare tutti in Belgio nelle miniere
Vengo anch’io? No tu no
a provare che succede se scoppia il grisù
venir fuori bei cadaveri con gli ascensori
fatti su nella bandiera del tricolor.
VENGO ANCH’IO? NO, TU NO
Enzo Jannacci
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale
Vengo anch’io? No tu no
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare “Aiuto aiuto è scappato il leone”
e vedere di nascosto l’effetto che fa
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Ma perché? Perché no
Si potrebbe andare tutti quanti ora che è primavera
Vengo anch’io? No tu no
Con la bella sottobraccio a parlare d’amore
e scoprire che va sempre a finire che piove
e vedere di nascosto l’effetto che fa
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Ma perché? Perché no
Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore
Vengo anch’io? No tu no
Dove ognuno sia già pronto a tagliarti una mano
un bel mondo sol con l’odio ma senza l’amore
e vedere di nascosto l’effetto che fa
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Ma perché? Perché no
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale
Vengo anch’io? No tu no
per vedere se la gente poi piange davvero
e scoprire che è per tutti una cosa normale
e vedere di nascosto l’effetto che fa
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Vengo anch’io? No tu no
Ma perché? Perché no
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ĈU MI VENU? NE, VI NE
Enzo Jannacci, trad. Giuseppe Castelli
www.cinquantini.it/esperant/kantoj/jannacci.html#CXU%20MI%20VENU?%20NE,%20VI%20NE
Oni povus iri kune al bestoĝardeno
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
por rigardi kiel fartas la bestoj sovaĝaj
kaj kriegi “Helpu! Helpu! Forfuĝis leono!”
kaj kontroli la rezulton de l’ eksperiment’.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Kial ne? – Ĉar vi ne.
Oni povus iri nun ke alvenis printempo
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
kun knabino brak-en-bake paroli pri amo,
kaj malkovri kiel ĉiam ke ekas pluvegi
kaj kontroli la rezulton de l’ eksperiment’.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Kial ne? – Ĉar vi ne.
Oni povus eĉ esperi je mondo pli bona,
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
nova mondo, nova solvo de l’ lingva problemo:
la silento, jen la vera plej taŭga sistemo;
kaj kontroli la rezulton de l’ eksperiment’.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Kial ne? – Ĉar vi ne.
Oni povus iri kune al via funebro
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
por certiĝi ĉu la homoj bedaŭras kaj ploras,
kaj malkovri ke pri vi ili eĉ ne memoras
kaj kontroli la rezulton de l’ eksperiment’.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Ĉu mi venu? – Ne, vi ne.
– Kial ne? – Ĉar vi ne.