Eventi · Luoghi

Cosean dal no

Il 17 aprile 2017, parlando dei “Vespri siciliani”

Vespri siciliani – siciliaj vesproj


ho ricordato l’atteggiamento della cittadina siciliana di Sperlinga, in provincia di Enna, che fu l’unica in tutta la Sicilia a negare l’appoggio alla rivolta popolare di Palermo e rimanere fedele ai francesi, tanto che sul portale del suo castello si legge in latino: “Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit”
(Quello che piacque ai Siciliani, la sola Sperlinga negò)
it.wikipedia.org/wiki/Quod_Siculis_placuit,_sola_Sperlinga_negavit
In siciliano è rimasto il detto: “Spirlinga sula nigau” (Spirlinga sola disse di no), che si adopera quando una sola persona non condivide il parere unanime degli altri.
Ma c’è un altro esempio di scelta che va contro quella generale, ed esattamente all’altro capo d’Italia, in Friuli, al confine nord-orientale, dove il paese di Coseano è conosciuto con il nomignolo “Cosean dal no”. Vediamo perché.
Il 24 luglio 1866, fu issato il tricolore sul castello di Udine, dopo che le truppe asburgiche si erano ritirate a seguito degli eventi della Terza Guerra d’Indipendenza (la quale, malgrado le disfatte militari italiane di Lissa

Lissa-Von Tegetthoff


e di Custoza, portò all’annessione al Regno d’Italia delle province “venete”, tra cui gran parte del Friuli, grazie all’intervento diplomatico dell’Imperatore francese Napoleone III).
Nell’ottobre 1866, la popolazione del Friuli (come quella delle altre province “venete”) fu chiamata ad esprimersi, mediante plebiscito, per l’annessione al Regno d’Italia. Bisogna dire, a questo riguardo, che mentre nella città di Udine gli esponenti della classe borghese guardavano con favore all’Italia, nelle campagne c’era indifferenza, quando non diffidenza o addirittura ostilità, perché si temeva che si trattasse semplicemente di un cambio di padrone; e particolarmente ostile era il clero, per via dei rapporti tesi tra Casa Savoia e il Papa (che portarono quattro anni dopo alla conquista militare di Roma con la Breccia di Porta Pia).
Il plebiscito ebbe luogo il 21 ottobre 1866; su 144.000 votanti, i “NO” in Friuli furono soltanto 36; non c’è da meravigliarsi (ma piuttosto da dubitare della correttezza delle operazioni di voto), se si pensa che, secondo le cronache, ad esempio a Castions “i cittadini si recarono a votare in corteo, a bandiere spiegate, con il ‘SI’ già stampato infilato sul cappello, deponendolo poi nell’urna”.
Qualcosa, però, deve essere andato storto nel piccolo paese di Coseano, dove evidentemente i brogli non erano stati congegnati bene, visto che ben 25 dei 36 “No” furono espressi a Coseano; ecco perché, da allora, il paese viene chiamato “Cosean dal no”.
Allego il francobollo italiano del 1966, su bozzetto di Luigi Gasbarra, per il primo centenario dell’unione all’Italia delle province “venete” (compresa la provincia di Mantova, adesso in Lombardia, e quella di Udine, adesso in Friuli).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *