Il 19 gennaio 2019 è il 50° anniversario della tragica morte del giovane ceco Jan Palach (1948-1969),
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che si bruciò vivo in piazza San Venceslao (Václavské náměstí), a Praga, per protesta contro l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del “Patto di Varsavia” (ad eccezione della Romania).
Nessuno, all’epoca, avrebbe immaginato che un giorno (tutto sommato, non lontano) sarebbe finito in Cecoslovacchia il regime instaurato nel 1948,
e addirittura sarebbe finita la Cecoslovacchia, con la creazione di due distinte entità (Repubblica Ceca e Slovacchia).
Allego il francobollo cecoslovacco del 1991, in ricordo di Jan Palach, emesso poco dopo la rivoluzione non violenta (chiamata in ceco “sametová revoluce”, in slovacco “nežná revolúcia”, in italiano “rivoluzione di velluto”, in Esperanto “velura revolucio”) del novembre-dicembre 1989, e poco prima della dissoluzione della Cecoslovacchia.