Venezia possiede una delle più antiche e prestigiose Biblioteche pubbliche del mondo, che si chiama “Biblioteca Nazionale Marciana” oppure “Biblioteca Nazionale di San Marco”, dal nome del Patrono dell’ex Repubblica di Venezia.
La Biblioteca (che all’epoca della Repubblica di Venezia si chiamava “Libraria Pubblica nella Piazzetta di S. Marco”) nacque nel 1468 grazie al Cardinale bizantino Bessarione (1403-1471),
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il quale donò più di 700 preziosi manoscritti greci, latini e orientali.
Fu ospitata in diverse sedi, compreso il Palazzo Ducale, finché, tra il 1537 e il 1560, si trasferì nella sede attuale, un palazzo rinascimentale nella parte meridionale di piazza San Marco, progettato da Jacopo Tatti detto il Sansovino (1486-1570)
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con dipinti di Tiziano Vecellio (1480/1490-1576)
Paolo Caliari detti il Veronese (1528-1588)
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e Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518-1594)
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I rapporti di quella Biblioteca con l’Esperanto sono due:
– presso quella Biblioteca è conservato il numero del 18 maggio 1890 della rivista letteraria “La scintilla”, in cui apparve la recensione della prima grammatica italiana di Esperanto (quella di Daniele Marignoni, 1846-1910, del quale parlerò in altra occasione); si tratta della prima menzione nella stampa italiana dell’Esperanto (nato nel 1887);
– agli inizi del secolo scorso, era Bibliotecario della Marciana un pioniere dell’Esperanto, Francesco Pizzi
Allego il francobollo italiano del 2016, su bozzetto di Gaetano Ieluzzo, dedicato alla Biblioteca Nazionale “Marciana” di Venezia, che riproduce l’incisione di Francesco Zucchi del 1740 “Veduta della Libraria Pubblica nella Piazzetta di S. Marco”.