Personaggi

Corrado Govoni

Il 29 ottobre è l’anniversario della nascita (nel 1884) del poeta italiano (emiliano) Corrado Govoni (1884-1965).

it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Govoni

In un primo tempo, aderì al futurismo di Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944)

it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Tommaso_Marinetti

(del quale parlerò in altra occasione)

e Aldo Palazzeschi (1885-1974)

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ma se ne allontanò presto, sviluppando un suo personale crepuscolarismo, peraltro con un linguaggio ricco di immagini come quello di Gabriele D’Annunzio(1863-1938)

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www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2017/12/02/francesco-paolo-tosti/

con un senso di fanciullesca meraviglia che lo avvicina a Giovanni Pascoli(1855-1912)

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tuttavia con una vivacità di colori che lo distingue da Guido Gozzano (1883-1916)

it.wikipedia.org/wiki/Guido_Gozzano

da Sergio Corazzini (1886-1907)

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e da Marino Moretti (1885-1979)

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/eo/2017/07/18/marino-moretti/

Esercitò vari mestieri, finché, dopo la rivoluzione fascista del 1922, fu assunto al ministero della Cultura Popolare, ed ebbe incarichi di prestigio: vicedirettore della sezione del libro della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), segretario del Sindacato Nazionale Fascista degli Autori e Scrittori.

Grato al fascismo, Corrado Govoni scrisse un poemetto in lode a Benito Mussolini; ma il 24 marzo 1944 il figlio Aladino

it.wikipedia.org/wiki/Aladino_Govoni

ufficiale dell’Esercito Italiano, membro comunista della Resistenza antinazista, fu tra le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine

it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_delle_Fosse_Ardeatine

Corrado Govoni rimase sconvolto dalla tragedia (ed ancor più sua moglie, Teresa, sprofondata nella smemoratezza, che per anni attese invano il ritorno del figlio: ne parla Tommaso Lisi nel bollettino “Il foglio volante/ La flugfolio” di marzo 2016), p. 1-2). Nacque così una nuova poetica, aspra e dura.

Caduto il fascismo e venuto meno il ministero della Cultura Popolare, Corrado Govoni dovette adattarsi al lavoro di semplice archivista presso il ministero del Tesoro (dove, per una singolare coincidenza, nello stesso periodo prestava servizio l’esperantista Luigi Minnaja

eo.wikipedia.org/wiki/Luigi_Minnaja

che tradusse in Esperanto alcune poesie di Govoni, senza però – a quanto sembra – conoscerlo di persona).

Corrado Govoni morì nel 1965, quasi cieco.

Il 24 febbraio 1954, Radio Roma-Esperanto mandò in onda una trasmissione su Corrado Govoni, in occasione dell’attribuzione al poeta del prestigioso Premio letterario “Marzotto” 1953; furono trasmesse le traduzioni (di Luigi Minnaja) di 4 poesie di Govoni, poi pubblicate a stampa sulla rivista “Literatura Foiro” 1983-84 e/ o nel volume “Enlumas min senlimo”, LF-Koop. La-Chaux-de-Fonds 1990:

“La trombettina” (La eta trumpeto): Literatura Foiro, Enlumas min senlimo p. 26;

“Usignuolo” (Najtingalo): Literatura Foiro, Enlumas min senlimo p. 27;

“Rondini d’Italia” (Hirundoj de Italio): Literatura Foiro;

Dialogo dell’Angelo e del giovine morto” el “Aladino” (Dialogo inter la Anĝelo kaj la mortinta junulo”, el “Aladino”): Enlumas min senlimo p. 28-29.

Una quinta poesia, “Bomba H” (La Hidrogenbombo), tradotta da Luigi Minnaja nell’aprile 1954, è stata poi pubblicata nel bollettino cattolico “Katolika Sento” 1972-9/10, settembre-ottobre 1972, p. 197-199;

– infine, una sesta poesia, “Gli organi di Barberia” (La meĥanikaj orgenoj), è stata tradotta da Gaudenzio Pisoni, e pubblicata in “Enlumas min senlimo” p. 25.

Trascrivo, in italiano e in Esperanto, la poesia “Gli organi di Barberia” (La meĥanikaj orgenoj), ed allego il francobollo tedesco (Berlino) del 1990 per il secondo centenario dell’invenzione dell’organetto.


GLI ORGANI DI BARBERIA

 

Per la nebbia, per la pioggia e pel sole,

lungo le vie dei collegi e dei conventi

suonano tutto il giorno le loro canzoni morte,

 

sotto le finestrette con le viole

o il basilico, come mendichi insistenti

che supplicano l’elemosina con le lor sporte;

 

e una vedova dai capelli bianchi

s’affaccia ad ascoltar la musica randagia

con il micio candido e affamato sui ginocchi,

 

ed un infermo con dei passi stanchi

che ha la fronte febbrile cinta di bambagia,

s’accosta ai vetri e il pianto gli ristora i deboli occhi.

 

Organi miti che si conformarono

a la malinconia dell’antichità!

Organi bene amati come i fuochi d’artifizio!

 

Organi dolci che si rifugiarono

tutti tutti ne la mia vecchia città

come invalidi poveri e malati in un ospizio!

 

Corrado Govoni

 

°°°°°

 

LA MEĤANIKAJ ORGENOJ

 

Tra pluvo kaj nebul’, en sunradio,

laŭlonge de lernejaj kaj konventaj stratoj

ili tuttage la kanzonojn jam mortintajn ludas,

 

sub fenestretoj kun la bazilio

kaj la violoj, kiel petantaj nomadoj

kiuj la keston por almozo kun persisto trudas;

 

kaj vidvineto kun hararo griza

elkliniĝante aŭdas vagon de l’ muziko

kun la katido blanka kaj malsata surgenue,

 

kaj malsanul’, per paŝo malpreciza,

kies febreman frunton kronas vat-impliko,

fenestren iras dum okul’ reviglas larmoflue.

 

Orgenoj mildaj kiuj nun kolektis

al si l’ melankolion de l’ antikvaj gentoj!

Orgenoj miaj kiel artfajraĵoj plenamataj!

 

Orgenoj dolĉaj kiuj ne neglektis

ĉiuj alveni oldan urbon kun la sentoj

de povraj invalidoj al aziloj karitataj.

 

Corrado Govoni, trad. Gaudenzio Pisoni

(“Enlumas min senlimo”, 1990, p. 25)

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