Personaggi

Edouard Branly

Il 23 ottobre è l’anniversario della nascita (nel 1844) del fisico francese Édouard Eugène Désiré Branly, conosciuto come Édouard Branly (1844-1940),

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scopritore del principio della radioconduzione e della telemeccanica, uno dei precursori della telegrafia senza fili (radio), membro della “Académie des sciences” (Accademia delle Scienze).

Quando, nel 1926, l’Unione Sovietica emise francobolli con la didascalia in Esperanto “Popov inventisto de radio” (Popov inventore della radio)

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la rivista italiana “L’Esperanto” 1926-2 protestò per l’attribuzione ad Aleksandr Stepanovič Popov, conosciuto anche come Popoff (1859-1906), dell’invenzione della radio, ma riconobbe onestamente che gli esperimenti di Branly avevano aperto la strada alla realizzazione di Guglielmo Marconi (1874-1937)

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In particolare, Branly perfezionò il “coherer” (tube à limaille, radioconducteur, cohéreur, coesore, tubo a limatura, koherilo, tubo je fajlaĵoj) ideato da Temistocle Calzecchi Onesti (1853-1922); altri pionieri della radio furono Heinrich Rudolf Hertz (1857-1894), Nikola Tesla (1856-1943), Oliver Joseph Lodge (1851-1940), Edwin Howard Armstrong (1890-1954).

Convinto cattolico, Branly insegnò e operò all’Istituto Cattolico (Institut Catholique) di Parigi, e lottò contro l’opposizione degli ambienti universitari e scientifici anticlericali.

Esistono tre punti di contatto con l’Esperanto:

– Branly era nato ad Amiens; lo scrittore Jules Verne (1828-1905) fu Presidente onorario del Circolo esperantista di Amiens:

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– Branly insegnò e operò all’Istituto Cattolico (Institut Catholique) di Parigi (oggi “Institut supérieur d’électronique de Paris”, Istituto superiore di elettronica di Parigi), dove ancora esiste il “Museo Branly” con una parte del materiale del suo laboratorio; in quell’Istituto ebbe luogo, nel 1910, il primo Congresso internazionale degli esperantisti cattolici (IKUE);

– nel 1924, Branly si espresse in favore dell’Esperanto (Enciklopedio de Esperanto”, 1933, p. 252).

Allego il francobollo francese del 1970, su bozzetto di Clément Serveau e Georges Bétemps, in onore di Branly; in primo piano, il ritratto dello scienziato; sullo sfondo, l’Istituto Cattolico di Parigi e la chiesa di San Giuseppe dei Carmelitani (Saint-Joseph-des-Carmes), Cappella dell’Istituto.

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