Il 19 agosto è l’anniversario della morte (nel 1964) dello scrittore, critico d’arte,poeta e pittore italiano (toscano) Ardengo Soffici (1879-1964)
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Ebbe una vita intensa, con passioni violente e odi altrettanto vivaci. Dapprima avversario del futurismo di Flippo Tommaso Marinetti
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(del quale parlerò in altra occasione), ne divenne poi un sostenitore, tornando infine ad opporsi a quello che considerava un culto eccessivo per il moderno e la macchina.
Sostenitore dell’intervento italiano nella prima guerra mondiale, contro la “Kultur” germanica considerata una minaccia per l’intera umanità, si arruolò volontario, rimase ferito due volte, fu decorato al valor militare.
Aderì al fascismo; nel 1925 firmò il “Manifesto degli intellettuali fascisti” it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_degli_intellettuali_fascisti
di Giovanni Gentile (del quale parlerò in altra occasione); aderì alla “Repubblica Sociale Italiana” di Benito Mussolini; fondò nel 1944 la rivista “Italia e Civiltà”, propugnando la fedeltà alla Germania; fu internato per collaborazionismo.
Soffici morì a Vittoria Apuana, frazione del Comune di Forte dei Marmi (Massa Carrara)
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ma è sepolto a Poggio a Caiano (Prato)
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come risulta da una cartolina postale del 29 novembre 1977 del Parroco di Santa Maria del Rosario a Poggio a Caiano, che dichiara: “Ardengo Soffici, deceduto a Forte dei Marmi il 19 agosto 1964 alle ore 14. La salma fu trasportata il giorno 20 a Poggio a Caiano nella Chiesa Parrocchiale, benedetta con Messa, e venne tumulata nel Cimitero di Poggio a Caiano, prossima alla tomba di Armando Spadini”.
Importante nel campo della pittura e della critica d’arte, Soffici lo è di meno in quello strettamente letterario; e in effetti, quando nel 1979 le Poste Italiane decisero di emettere un francobollo per il centenario della nascita scelsero come soggetto un suo dipinto (“Campo con pagliaio”).
In Esperanto esiste la traduzione, di Carlo Minnaja, della poesia del tempo della prima guerra mondiale “Ospedale da campo 026” (Fronthospitalo 026), che trascrivo in italiano e in Esperanto.
Allego:
– la busta primo giorno (FDC) del francobollo italiano del 1979, su bozzetto di Tullio Mele, per il primo centenario della nascita di Ardengo Soffici;
– la cartolina postale del Parroco di Poggio a Caiano con notizie sulla sepoltura.
OSPEDALE DA CAMPO 026
Ozio dolce dell’ospedale!
Si dorme a settimane intere;
il corpo che avevamo congedato
non sa credere ancora a questa felicità: vivere.
Le bianche pareti della camera
son come parentesi quadre,
lo spirito vi si riposa
fra l’ardente furore della battaglia d’ieri
e l’enigma fiorito che domani ricomincerà.
Sosta chiara, crogiuolo di sensi multipli,
qui tutto converge in un’unità indicibile;
misteriosamente sento fluire un tempo d’oro
dove tutto è uguale:
i boschi, le quote della vittoria, gli urli, il sole, il sangue dei morti,
io stesso, il mondo,
e questi gialli limoni
che guardo amorosamente risplendere
sul mio nero comodino di ferro, vicino al guanciale.
Ardengo Soffici
FRONTHOSPITALO 026
Dolĉa ripozo de l’ hospitalo!
Oni dormas dum plenaj semajnoj;
la korpo, kiun ni jam maldungis
kredi ankoraŭ ne povas al tiu ĉi feliĉ’: vivi.
La blankaj muroj de l’ ĉambro
similas al rektaj krampoj,
spirit’ inter ili ripozas
inter la arda furoro de l’ hieraŭa batalo
kaj la florplena enigmo, jam morgaŭ denove ekonta.
Halto klara, fandkuvo de sensoj multoblaj,
ĉi tie ĉio konverĝas al nedirebla unuo;
mi sentas mistere, ke ora temp’ estas fluanta
kie egalas cio:
arbaroj, la montniveloj de la venko, la hurloj, la suno, la sango de l’ mortintoj,
mi mem, la mondo,
kaj tiuj ĉi flavaj citronoj,
kiujn mi ame rigardas briladi
sur mia nigra noktotableto fera, ĉe la kuseno.
Ardengo Soffici, trad. Carlo Minnaja
(“Enlumas min senlimo”, LF-KOOP 1990, p. 102)