Il 19 giugno è l’anniversario della nascita (nel 1623) del matematico, fisico, filosofo e teologo francese Blaise Pascal (1623-1662)
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conosciuto in italiano come Biagio Pascal, e in Esperanto come Blazio Paskalo.
In vita, fu famoso – oltre che per i suoi contributi scientifici – soprattutto per le “Lettres provinciales” (Lettere provinciali), un’opera (messa dalla Chiesa cattolica all’Indice dei libri proibiti) polemicamente diretta contro la casistica e il permissivismo dei teologi gesuiti, a cui Pascal contrapponeva la visione rigorosa, agostiniana
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e giansenista
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del peccato e del male, della redenzione e della grazia salvatrice.
Dopo la morte, furono radunati e pubblicati, con il titolo “Pensées” (Pensieri) i frammenti (poco più che appunti) che aveva scritto, senza un ordine preciso, nella prospettiva di una grande “Apologie de la religion chrétienne” (Apologia della religione cristiana) mai compiuta: questa è l’opera che, in definitiva, gli ha dato l’immortalità, anche se non ne esiste una edizione critica comunemente accettata.
Rinvio alle pagine di Wikipedia per i dati biografici.
In Esperanto esiste la traduzione di alcuni frammenti dei “Pensées”, nonché una compilazione del 1986 (“El La Pensoj de Blazio Paskalo”, trad. Valo)
www.nodo50.org/esperanto/Libroservo/Paskalo.htm
di alcuni pensieri di carattere generale, esclusi quelli teologici o strettamente filosofici (scelta ovvia, dato che il volume è edito dalla SAT- Sennacieca Asocio Tutmonda, di impostazione areligiosa),
Trascrivo due “Pensieri”, in francese, in italiano, e nella traduzione in Esperanto apparsa su “Literatura Mondo” (rispettivamente, 1932-7/8, p. 123 e 1932-7/8, p. 133).
Allego la busta primo giorno (FDC) del francobollo francese del 1962 per il terzo centenario della morte di Pascal, disegnato da Roger Schardner e inciso da Charles Mazelin.
L’homme n’est qu’un roseau, le plus faible de la nature; mais c’est un roseau pensant. Il ne faut pas que l’univers entier s’arme pour l’écraser : une vapeur, une goutte d’eau suffit pour le tuer. Mais quand l’univers l’écraserait, l’homme serait encore plus noble que ce qui le tue, parce qu’il sait qu’il meurt, et l’avantage que l’univers a sur lui, l’univers n’en sait rien.
Blaise Pascal
L’uomo non è che una canna, la più debole della natura, ma è una canna che pensa. Non serve che l’universo intero si armi per schiacciarlo; un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe comunque più nobile di ciò che l’uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità che l’universo ha su di lui, mentre l’universo non ne sa nulla.
Blaise Pascal, trad. A.D.S.
La homo estas nur kano, la plej malforta en la naturo, sed li estas kano pensanta. Ne necesas, ke la universo sin armu por lin frakasi. Haladzo, guto de akvo sufiĉas por lin mortigi. Sed, eĉ se la universo frakasus lin, la homo tamen estus pli nobla ol lia mortiganto, ĉar li scius, ke li mortas, kaj la universo ne scias pri sia supereco super la homo.
Blaise Pascal, trad. Louis Bastien (“Literatura Mondo” 1932-7/8, p. 123)
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Quand on voit le style naturel, on est tout étonné et ravi, car on s’attendait de voir un auteur et on trouve un homme.
Blaise Pascal
Quando si vede lo stile naturale, si rimane attoniti e incantati, perché ci si aspettava di vedere un autore, e si trova un uomo.
Blaise Pascal, trad. A.D.S.
Kiam oni trovas stilon naturan, oni estas tute mirigita kaj ravita, ĉar oni supozis aŭtoron kaj oni trovas homon.
Blaise Pascal, trad. Walter Lippmann (“Literatura Mondo” 1932-7/8, p. 133)