Personaggi

Rino Salviati

Il 12 giugno è l’anniversario della nascita del cantante italiano Rino Salviati (1922-2016)

it.wikipedia.org/wiki/Rino_Salviati

a suo tempo famoso in Italia e in America latina (Argentina, Paraguay, Uruguay e Cile), per la voce delicata e per l’abilità di chitarrista.

Tra i suoi maggiori successi, c’è la canzone “Come le rose”, di Adolfo Genise e Gaetano Lama, di cui ho parlato il 27 aprile 2018:

www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2018/04/27/gaetano-lama/

Adesso ho capito come mai quella canzone sia stata tradotta in Esperanto (da Luigi Minnaja): perché molto probabilmente fu una di quelle che Rino Salviati cantò durante il 28° Congresso Italiano di Esperanto (Varese), nella “Serata artistica” del 23 settembre 1957.

Allego la pagina 43 della rivista “L’Esperanto” 1957-47, con il programma del Congresso, e trascrivo un estratto del resoconto della serata, pubblicato nel successivo numero 1957-48, p. 63.


 SEKVAS TRADUKO AL ESPERANTO

 

Nel Salone degli Estensi, la sera del 23-9 (1957), si sono riuniti esperantisti e simpatizzanti, attirati dall’interessante programma della «Arta Vespero». Il L.K.K. ha saputo offrire un vivace spettacolo, che ha riscosso il consenso dei presenti. Ha aperto la serata la graziosa sig.na Luciana Salvadori che, accompagnata al pianoforte dal Dr. Dazzini. ha cantato moderne canzoni in Esperanto. Sono seguite: una conversazione in Esperanto fra il piccolo Salvadori e l’anziano Hans Kodz di München e una imitazione di «Lascia o raddoppia?» sulla storia esperantista: quindi, a chiusura, il cantante Rino Salviati, accompagnandosi con la chitarra, ha presentato con la ben nota maestria canzoni in diverse lingue ed anche in Esperanto, riscuotendo scroscianti applausi.

 

(Traduko)

 

En la Salono degli Estensi, la vesperon de la 23-a de septembro (1957), kunvenis esperantistoj kaj simpatiantoj, altiritaj de la interesa programo de la «Arta Vespero». La L.K.K. scipovis proponi viglan spektaklon, kiu akiris la aprobon de la ĉeestantoj. Malfermis la vesperon la ĉarma fraŭlino Luciana Salvadori kiu, akompanite ĉe piano de d-ro Dazzini, kantis modernajn kanzonojn en Esperanto. Sekvis: interparolo en Esperanto inter la etulo Salvadori kaj la pliaĝulo Hans Kodz de Munkeno, kaj imitaĵo de la vetludo «Lascia o raddoppia?» (Ĉu lasi aŭ duobligi?) pri la esperantista historio: poste, ferme, kantisto Rino Salviati, akompanante sin per gitaro, prezentis kun la bone konata lerteco kanzonojn en diversaj lingvoj kaj anka ŭ en Esperanto, ricevante tondrajn aplaùdojn.

(“L’Esperanto” 1957-48, p. 63)

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