Il primo giugno è l’anniversario della morte (nel 1970) del poeta, scrittore, traduttore e professore italiano Giuseppe Ungaretti (1888-1970)
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uno dei più grandi poeti italiani contemporanei, crogiolo di lingue, di culture e di esperienze diverse (nacque da genitori italiani ad Alessandria d’Egitto; ebbe una balia originaria del Sudan, una domestica croata ed una badante argentina; studiò alla Scuola Svizzera, alla Sorbona di Parigi ed al Collège de France; prima ancora che alla letteratura italiana, si avvicinò a quella francese; svolse attività socialista ed anarchica; volontario nella prima guerra mondiale, combattè sul Carso, in Friuli (dove scrisse “Mattina”: la famosa
M’illumino
d’immenso
forse la poesia più breve e più intensa della letteratura italiana) e in Francia; fu corrispondente da Parigi del giornale di Benito Mussolini (all’epoca, socialista) “Il popolo d’Italia”; sposò una moglie francese; aderì al fascismo, firmando nel 1925 il “Manifesto degli intellettuali fascisti”
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2017/12/31/alfredo-panzini/
(nel 1923, Benito Mussolini aveva scritto la prefazione alla ristampa della sua raccolta poetica “Il porto sepolto”); nel 1928 si convertì al cattolicesimo; dal 1936 al 1942 fu professore di letteratura italiana presso l’Università di San Paolo del Brasile; rientrato in Italia, fu nominato Accademico d’Italia e, per “per chiara fama” (senza concorso), professore di letteratura moderna e contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Per i suoi trascorsi fascisti, nel 1944 fu sospeso dall’insegnamento, e fu reintegrato soltanto nel febbraio 1947, rimanendo in servizio fino al 1965; nel 1954 fu ad un passo dal Premio Nobel per la Letteratura, assegnato quell’anno ad Ernest Hemingway
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/2017/07/02/ernest-hemingway/
La sua Opera omnia (pubblicata da Mondadori a partire dal 1942) s’intitola “Vita di un uomo”; nel 2017 ne è apparsa una versione in Esperanto di Nicolino Rossi (feilibri@esperantoi.it Milano), con introduzione di Giulio Cappa ed appendice di Carlo Minnaja; ne allego la copertina.
In precedenza, erano apparse altre traduzioni parziali, che elenco in basso.
Trascrivo:
– la poesia “Alla madre”, in italiano e in due traduzioni in Esperanto (La patrino), rispettivamente di Gaudenzio Pisoni e di Nicolino Rossi.
In altra occasione parlerò dell’atteggiamento (negativo) di Ungaretti nei confronti dell’Esperanto.
LA MADRE
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all’Eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Giuseppe Ungaretti
LA PATRINO
Kaj kiam per pulsbato lasta l’ koro
faligos muron, ho Patrin’, el ombro
por alkonduki min ĝis la Sinjoro,
vi, kiel iam, donos al mi manon.
Vi surgenue, firma,
estos statuo antaŭ l’ Eternulo,
kiel Li vin vidadis
dum vi ankoraŭ vivis.
Vi levos treme la maljunajn brakojn
kiel ĉe via morto
dirante: Jen, Di’ mia.
Kaj nur se Li min estos pardoninta
vi sentos la deziron min rigardi.
Memoros vi la longon de l’ atendo
kaj havos en l’ okul’ sopiron tujan.
Giuseppe Ungaretti, trad. Gaudenzio Pisoni
(“Espero Katolika” 1978-10/11, p. 184)
www.esperokatolika.org/ek19761980/ek1978_1011.htm#7
LA PATRINO
Kaj koro kiam per lasta batado
igos jam fali tiun ombromuron
por konduki min, Panjo, al Sinjoro
kiel juntempe vi min kaptos mane.
Surgenue, decida,
statu’ vi estos antaŭ l’ Eternulo,
kiel jam Li vin vidis
en via viv’ surtera.
Vi levos tremante la oldajn brakojn,
kiel kiam vi mortis
dirante: Jen mi, Dio.
Kaj nur kiam Li ‘stos min pardoninta
al vi venos dezir’ min alrigardi.
Vi memoros, ke min vi longatendis,
kaj en okul’ trafulmos vin suspiro.
Giuseppe Ungaretti, trad. Nicolino Rossi
(“L’esperanto FEI”, julio-aŭgusto 1984, p. 8)
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TRADUZIONI DA UNGARETTI IN ESPERANTO
TRADUKOJ EL UNGARETTI AL ESPERANTO
– “Radio Roma-Esperanto”, 3.2.1959
Gridasti: soffoco (Vi kriis: mi sufokiĝas), trad. Luigi Minnaja;
– “Literatura Foiro” 1970-1:
Gridasti: soffoco (Vi kriis: mi sufokiĝas), trad. Luigi Minnaja;
Il tempo è muto (La tempo mutas), trad. Nicolino Rossi
San Martino del Carso (Sankta Marteno de l’ Karso), trad. Gaudenzio Pisoni;
– “Literatura Foiro” 1975-30:
Terra (Lando), trad. Nicolino Rossi;
Tu ti spezzasti (Vi dispeciĝis), trad. Nicolino Rossi;
Se tu mio fratello (Se vi frato mia), trad. Nicolino Rossi;
– “Il dolore” (La doloro), trad. Nicolino Rossi, Pisa, Nuova Frontiera, 1975:
Terra (Tero)
I ricordi (La rememoroj)
Accadrà? (Ĉu okazos?)
Folli i miei passi (Frenezaj miaj paŝoj)
Nelle vene (En la vejnoj)
Defunti su montagne (Mortintoj sur montaro)
L’Angelo del povero (La Anĝelo de l’ povrulo)
Mio fiume anche tu (Ankaŭ vi rivero mia)
Levante (Oriento);
Il tempo è muto (La tempo mutas)
Giorno per giorno (Tagon post tago)
Veglia (Veke);
Malinconia (Melankolio);
I fiumi (La riveroj);
Monotonia (Monotoneco);
San Martino del Carso (Sankta Marteno de l’ Karso);
Soldati (Soldatoj);
Mattina (Ĉielo kaj Maro);
Inno alla morte (Himno al la morto);
Dove la luce (Kie la lumo);
Tutto ho perduto (Ĉion mi perdis);
Se tu mio fratello (Se vi mia frato);
Amaro accordo (Amara agordo);
Non gridate più (Ne plu ekkriu);
Variazioni su nulla (Variacioj pri l’ nenio);
Gridasti: soffoco (Kri’: mi sufokiĝas);
Il lampo della bocca (La fulmo de l’ buŝo);
Incontro a un pino (Renkonte al pino)
– “Espero katolika” 1978-10/11, p. 184:
La madre (La patrino), trad. Gaudenzio Pisoni
www.esperokatolika.org/ek19761980/ek1978_1011.htm#7
– “L’Esperanto” julio-aŭgusto 1984, p. 8:
La madre (La patrino), trad. Nicolino Rossi
– “La Kancerkliniko” 1988-44:
Natale (Kristnasko), trad. Aldo de’ Giorgi
– Enlumas min senlimo, itala poezio de la dudeka jarcento, Kooperativo de Literatura Foiro, La-Chaux-de-Fonds 1990
trad. Nicolino Rossi:
Levante (Oriento);
Veglia (Veke);
Malinconia (Melankolio);
Monotonia (Monotoneco);
Inno alla morte (Himno al la morto);
Dove la luce (Kie la lumo);
Variazioni su nulla (Variacioj pri l’ nenio);
Gridasti: soffoco (Kri’: mi sufokiĝas);
Il lampo della bocca (La fulmo de l’ buŝo)
trad. Luigi Minnaja:
Tutto ho perduto (Ĉion mi perdis);
Se tu mio fratello (Se vi mia frato);
Amaro accordo (Amara agordo);
Non gridate più (Ne kriu plu);
trad. Gaudenzio Pisoni:
I fiumi (La riveroj);
San Martino del Carso (Sankta Marteno de l’ Karso);
trad. Carlo Minnaja:
Soldati (Soldatoj);
trad. Giorgio Silfer:
Mattina (Ĉielo kaj maro).
– “La Kancerkliniko” 1994-71:
Non gridate più (Ne kriu plu), trad. Aldo de’ Giorgi;
– rete:
Veglia (Maldormo), trad. Nicola Ruggiero, 4.2.2005
– “Literatura Foiro” 2015-276, p. 185-187;
– “Literatura Foiro” 2015-277, p. 251-254.