Il 10 febbraio 2018 è il centenario della morte del giornalista e patriota italiano Ernesto Teodoro Moneta (1833-1918)
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insignito nel 1907 del Premio Nobel per la pace insieme con il giurista francese Louis Renault.
“Esperanto de UEA”, nel numero 1907-1908, 22/23, rubrica “Tutmonda kroniko” (Cronaca mondiale), riporta la notizia in maniera secca: Decembro, 10. Kristianio. La deputitaro asignas la Nobelan premion de la paco al franco Renault kaj al italo Moneta (Dicembre,10. Cristiania. I deputati assegnano il premio Nobel per la pace al francese Renault e all’italiano Moneta).
(Ricordo che fino al 1925 Oslo era chiamata Christiania).
Il busto eretto in suo onore a Milano nei giardini pubblici di Porta Venezia lo celebra come “Apostolo della pace tra libere genti”.
Non tutti, però, sono d’accordo, dato che, dopo aver ricevuto nel 1907 il premio per la pace, nel 1911 Moneta fu fautore della guerra tra l’Italia e la Turchia per la conquista della Libia, ed allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 si batté per l’intervento italiano contro gli Imperi Centrali:
www.europinione.it/ernesto-teodoro-moneta-un-ambiguo-premio-nobel-per-la-pace/
Anche nel mondo esperantista furono espresse riserve, a giudicare da un foglio di quattro pagine scritto in latino riformato dall’ex esperantista Ruggero Panebianco, recensito da Giacomo Meazzini in “L’Esperanto” 1922-5, p. 96, in cui si gioca ironicamente sul cognome “Moneta”, citando la “mancanza di neutralità degli esperantisti padovani, che hanno seguito Sua Eccellenza Moneta, il quale con il suo «Secolo» ha istigato alla guerra europea. Moneta, dopo essere stato in tempi remoti un grande pacifista (!) ed aver ricevuto per questo il premio Nobel di centomila franchi in moneta d’oro, cambiata opinione, non ha sentito il dovere di restituire la «moneta» abusivamente posseduta”.
(La critica agli esperantisti padovani allude alla edizione di pubblicazioni in Esperanto a favore della guerra:
www.bitoteko.it/esperanto-vivo/eo/2017/08/13/antonio-salandra/ ).
Allego il francobollo italiano del 1983 per il 150° anniversario della nascita di Moneta, con l’annullo speciale di Milano.