Personaggi

Fulvio Tomizza

​Il 26 gennaio è l’anniversario della nascita (nel 1935) dello scrittore italiano (istriano) Fulvio Tomizza (1935-1999)
it.wikipedia.org/wiki/Fulvio_Tomizza
​famoso soprattutto per il romanzo “Materada” (1960), che presenta la perdita di identità degli italiani costretti all’esodo dall’Istria, passata con la seconda guerra mondiale dall’Italia alla Jugoslavia (ed oggi divisa tra Slovenia e Croazia).
​“Materada” (che è il nome della frazione del villaggio istriano di Giurizzani / Juricani vi.toponavi.com/140893 dove nacque Tomizza) è stato tradotto in Esperanto da Pier Giorgio Soranzo (1933-2017)
ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/04/24/news/e-morto-a-84-anni-pier-giorgio-soranzo-il-farmacista-che-amava-l-esperanto-1.15245494
La traduzione è stata pubblicata da Edistudio, Pisa, nel 1983.
​Trascrivo un articolo tratto da “L’Esperanto” 1984-1/2, p. 12, ed una presentazione critica tratta dai volumi di Carlo Minnaja “L’Esperanto in Italia” e “Un secolo di traduzioni letterarie dall’italiano in esperanto (1890-1990)”.
​Allego:
– la copertina della versione in Esperanto di “Materada”;
– il francobollo italiano del 2005, ed i relativi annulli speciali, per il “Giorno del ricordo dell’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia”.


Literatura evento — Fulvio Tomizza estas larĝe konata itala verkisto kaj romanisto, el Trieste. Liaj verkoj disfamiĝis ne nur en Italio, ĉar, ekzemple, lia romano «L’amicizia» (La amikeco) estas jam tradukita en naŭ eŭropajn lingvojn. Tamen ekster Eŭropo preskaŭ neniu konas lin. Tial li estis tre feliĉa kiam d.ro Pier Giorgio Soranzo (el Monfalcone) petis al li la permeson traduki en esperanton lian romanon «Materada».
Nun la afero estas realigita kaj la 29-an de novembro 1983 okazis en Trieste, ĉe Circolo della Stampa (Ĵurnalista Klubo), la unua oficiala prezentado de la esperantigita libro, ĵus eldonita de «Edistudio».
La manifestacio vekis grandan intereson en la kulturaj medioj de la regiono kaj la prezentadon partoprenis pli ol cent ĵurnalistoj, aŭtoritatuloj kaj kulturhomoj, krom, kompreneble, la aŭtoro, Fulvio Tomizza, la tradukinto, Pier Giorgio Soranzo, kaj la eldonisto, Brunetto Casini.
(“L’Esperanto” 1984-1/2, p. 12)

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Un altro capolavoro, questa volta in veste degnissima, esce nel 1983: Materada di Fulvio Tomizza (tr. Pier Giorgio Soranzo, Edistudio, Pisa). È il primo dei tre romanzi, pubblicato nel 1960, che costituiscono la Trilogia istriana. Dopo di questo Tomizza ha scritto parecchi altri libri, sempre testimone di questa vita alterna di allontanamenti e ritorni che a Materada dura da secoli. La sua opera La miglior vita ha avuto il premio della letteratura europea del governo austriaco, premio assegnato a opere che rafforzino la coscienza europea. Tomizza è uno “scrittore di frontiera”, abita in una zona dove i popoli e le lingue si sono sempre mescolati; la versione esperanto viene presentata ufficialmente, con eco sulla stampa sia italiana che slovena, a Trieste e a Gorizia, con la presenza dell’autore e del traduttore, il pluripremiato Pier Giorgio Soranzo. La traduzione è magistrale, Tomizza usa un impasto di proverbi, frasi idiomatiche, espressioni dialettali, e Soranzo ne esce benissimo. In un’intervista successiva, condotta proprio dal traduttore (Literatura Foiro 1984-88, p. 13-17), Tomizza si dichiara sorpreso e commosso che gli avvenimenti drammatici vissuti dai fratelli Coslovich del suo romanzo siano conosciuti in Cina, Senegal, le due Coree, Perù tramite l’esperanto, mentre c’è voluto molto perché uscisse la traduzione in tedesco, e nota un vero muro per traduzioni in francese. Quando Soranzo gli traduce le recensioni della versione esperanto, scritte da una croata, un cecoslovacco, un tedesco dell’est e un inglese risponde:

Mi limito ad esprimere la mia gioia perché mi è stato possibile essere letto in maniera chiara e comprensibile in esperanto, nonostante il testo particolarmente complesso. Questo non accade sempre con i lettori e critici italiani. […] Mi auguro un successo spontaneo della lingua internazionale che sostituisca quella maggiormente usata adesso, perché quest’ultima privilegia troppo un popolo, una cultura e, soprattutto, un governo, a svantaggio di altri. Secondo me l’esperanto dovrebbe vincere in modo naturale alle Nazioni Unite e in qualsiasi altra trattativa politica e commerciale.

Tomizza poi interverrà al 56° congresso degli esperantisti italiani a Grado nel settembre 1985, mostrando anche di presenza la sua simpatia per un movimento che superi le barriere linguistiche (Il tema congressuale era “Esperanto e Mitteleuropa: due culture pluralistiche”, e l’intervento di Tomizza fu particolarmente apprezzato).
(Carlo Minnaja, “L’Esperanto in Italia”;
Carlo Minnaja, Un secolo di traduzioni letterarie dall’italiano in esperanto, 1890-1990)

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