Il 3 agosto ricorre il 350° anniversario della morte (nel 1667) dell’architetto svizzero (ticinese) Francesco Castelli, noto come Francesco Borromini (1599-1667)
it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Borromini
che operò quasi esclusivamente a Roma (insieme con altri due architetti ticinesi, Carlo Maderno e Carlo Fontana).
Tra le opere di Borromini (in vivace concorrenza con Gianlorenzo Bernini) si ricordano in particolare:
– la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza
it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Ivo_alla_Sapienza
(la “Sapienza” è il nome storico della principale Università di Roma, che prima della costruzione della “Città Universitaria” era ospitata nel palazzo annesso alla chiesa, oggi sede centrale dell’Archivio di Stato
www.archiviodistatoroma.beniculturali.it/index.php?it/204/galleria-dimmagini );
– il palazzo della Sacra Congregazione “de Propaganda Fide” (che in latino significa “Per la diffusione della Fede”)
it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_di_Propaganda_Fide
edificio extraterritoriale vaticano che ospita quella che oggi si chiama “Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli”.
Allego:
– la busta primo giorno (FDC) del francobollo (con l’immagine della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza) emesso nel 1967 dalle Poste Italiane in occasione del terzo centenario della morte dell’artista;
– il francobollo vaticano emesso nel 2017 per il 350° anniversario della morte di Borromini, con il ritratto dell’artista ed immagini della chiesa di sant’Ivo;
– la pagina 73 del numero 1935-5 della rivista “Esperanto de UEA”, con l’immagine della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza (la “Sapienza” fu sede del 27° Congresso Universale di Esperanto di Roma nel 1935).
Cito da: Carlo Sarandrea, “Origini del movimento esperantista a Roma (1905-1935):
(p.14): Luigi Giambene era Insegnante di Ebraico e Greco alle “scuole della S.C. di Propaganda Fide”
(p.23): Il 10 gennaio 1907 si tiene a Roma un solenne convegno accademico, in occasione del 50° di “Prima Messa” del cardinal Girolamo Maria Gotti, prefetto di Propaganda Fide. Vengono presentati brani di letteratura in 32 lingue diverse, fra cui l’Esperanto. Di certo, il dicitore fu il Giambene.