Il 3 giugno ricorre la morte (nel 1963) di Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963), Papa dal 28 ottobre 1958 al 3 giugno 1963 con il nome Giovanni XXIII it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_XXIII
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conosciuto come “il Papa buono”, canonizzato il 27 aprile 2014.
Con quel Papa, gli esperantisti cattolici hanno avuto una singolare esperienza; ecco la traduzione del resoconto (da “Espero katolika” 1962-10, ottobre 1962, pagg. 184-185) dell’udienza concessa da Giovanni XXIII il 15 agosto 1962, a Castelgandolfo, ai partecipanti al Congresso internazionale degli esperantisti cattolici (Centro Pio XII Per un mondo migliore, Rocca di Papa presso Roma):
Mercoledì 15.8., Festa dell’Assunta, gli autobus portarono rapidamente i congressisti dal Centro alla residenza estiva di Castelgandolfo, dove alle 10.30 precise il Santo Padre apparve al balcone per parlare ai suoi figli di quasi tutte le parti del mondo.
Alla buona, in maniera davvero paterna, Sua Santità parlò alle centinaia di persone nel cortile, che era stato coperto con un grande telo per riparare dal sole cocente. Il Papa parlò in italiano, disse che avrebe gradito parlare ad ogni gruppo nella propria lingua, ma che questo non era possibile; menzionò che c’erano molti francesi, che avrebbero voluto udire le sue parole nella propria lingua, e per un po’ parlò in francese; poi in spagnolo, in inglese ed anche qualche frase in bulgaro.
Quando il Papa menzionò in italiano che era molto contento per il grande gruppo di esperantisti cattolici, scoppiò un applauso così forte e prolungato, che in effetti non sappiamo che cosa il Papa avrebbe voluto ancora dire su questo argomento, perché quando potè continuare il suo discorso ormai parlò di altro.
Certo, moltissimi capirono soltanto la parola «esperantisti», e questo bastò per quel fragoroso applauso!
Allego:
– la cartolina edita per il Congresso;
– una cartolina maximum del 1981 composta con il ritratto di Giovanni XXIII ed il francobollo italiano emesso per il centenario della sua nascita;
– l’immagine del francobollo italiano emesso il 24 aprile 20l4 per la sua canonizzazione, con il relativo annullo postale.