Il 14 marzo è l’anniversario della nascita (nel 1879) dello scienziato e filosofo tedesco di origine ebraica (naturalizzato prima svizzero – nel 1901 – e poi statunitense – nel 1940 -) Albert Einstein (1879-1955)
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famoso soprattutto per la formulazione della “teoria della relatività” (ma il Premio Nobel per la Fisica gli fu assegnato, nel 1921, con un’altra motivazione: “per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”).
Il personaggio è troppo noto perché abbia bisogno di presentazioni; mi limiterò, quindi, a parlare dei suoi rapporti con l’Esperanto.
Su di lui circola, negli ambienti esperantisti, una “leggenda metropolitana” che, purtroppo, in parte sono costretto a smentire.
A lui viene la comunemente attribuita la frase “l’Esperanto è la migliore soluzione del problema della lingua internazionale”, ed in relazione a questo sono stati anche editi un manifesto ed una cartolina con lo slogan “Einstein amava l’Esperanto”.
Quella frase, invece, è del quasi omonimo Leopold Einstein, pioniere e mecenate dell’Esperanto
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Però anche il più famoso Albert Einstein ebbe contatti con l’Esperanto, poiché (come ricorda “Sennaciulo” 1993-4, aprile 1993)
www.esperanto-sat.info/article437.html
accettò di essere Presidente onorario del Congresso della Sennacieca Asocio Tutmonda – SAT (Associazione Mondiale Esperantista che propugna il superamento delle nazionalità) di Cassel nel 1923; non è chiaro, però, quanto l’adesione fosse dovuta ad una simpatia per l’Esperanto, o piuttosto al noto pacifismo ed antimilitarismo dello scienziato e filosofo.
Allego:
– la cartolina con Albert Einstein;
– un ritratto di Albert Einstein, opera del pittore francese esperantista Ludovic Rodolphe Pissarro (1878-1952), noto con il nome d’arte Ludovic Rodo
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adottato per distinguersi dal padre, il più famoso Camille Pissarro.
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